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Karma in Distorsione: recensione disco omonimo

Tra lampi rock fragorosi e armonie smorzate, il primo lavoro autoprodotto dai Karma in Distorsione promette buone cose nel panorama indie rock italiano

Karma in Distorsione

s/t

(Cd, Autoproduzione)

alternative rock

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Karma in DistorsioneDevo dire che quando ho fatto partire il primo brano di questo album dei Karma in Distorsione, Vermi, al ritmo di tango rockettaro dal cantato che simula un chansonnier ispanico, ho avuto la stessa espressione di un milanista scioccato dai gol di Messi negli ottavi di Champions League. Al secondo brano, La Fabbrica, punkettone in falsetto, e al terzo divertissement di Senza Petrolio, ho storto meno la bocca, ma il disco cominciavo ad ascoltarlo con una certa sofferenza.

Proseguendo l’ascolto ho trovato invece buone cose prodotte da questo trio italico tutta grinta e sregolatezza, rizzando la mia schiena brano dopo brano. E’ come se dalla quarta traccia in avanti, Vivo a Tratti, avessi di fronte un’altra band, perché da qui in poi i brani sono risultati più profondi, incisivi, indie oriented, chitarre oscure e distorsioni vibranti che mi hanno colpito piacevolmente.

Formicaio inzia con un assaggio di chitarra acustica e si diffonde con un tappeto di riff smorzati, si scuote nel mezzo e torna al flaccido ritmo iniziale. Elettronica industrial a vele spiegate in L Palazz, il brano più conturbante, psichedelico e infuocato “urlato” in dialetto pugliese. Altra buona impressione l’ho avuta con Cani Randagi, lenta canzone notturna con venature distorte. Un pianoforte conclude il disco con Casa in Fiamme, dove la chitarra elettrica si intromette pretendendo adeguato spazio mentre il brano prende pian piano vita con un discreto atto teatrale nel mezzo. Traccia fantasma con reading a fine disco.

Una band che esplora diversi stili musicali, quindi eclettica e originale, con il singer Snerv bravo a valorizzare le sue qualità vocali con una voce intonata e meravigliosamente poderosa. Ottima autoproduzione, applausi, speriamo che qualche etichetta si accorga di loro al più presto. Come dicevo, da un certo punto in avanti li ho trovati piuttosto apprezzabili e solleciterei i Karma in Distorsione di ripercorrere in futuro quanto hanno proposto, escludendo le licenziosità iniziali che non mi hanno molto convinto, selezionando le giuste contaminazioni. Less Tango, More Rock.

Puoi ascoltarli su: karmaindistorsione.bandcamp.com

 

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Luca Paisiello
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