Ka Mate Ka Ora
Thick As The Summer Stars
(Cd, KmKo)
slowcore, shoegaze
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Un album sognante, teso, mesmerico.
Chitarre minimali, batteria monolitica, basso martellante, voci liquide e tempi sempre estremamente lenti, come lo stesso trio pistoiese ama sottolineare.
Con l’apporto del produttore statunitense Kramer (Low e Robert Wyatt vi dicono nulla?) al banco di missaggio, i tre toscani confezionano un prodotto potente e raffinato, che attinge a piene mani dalla scena shoegaze quanto da un passato meno prossimo.
Coinvolgenti ed emozionanti come nelle melanconiche armonie di Shaving Anti-Clockwise, psichedelici e cerebrali come nell’ipnotica suite Draw A Straight Line And Follow It, nervosi e suadenti come in Kid Song, i Ka Mate Ka Ora (complimenti per il nome, a proposito!) rinverdiscono la tradizione di band come My Bloody Valentine e Slowdive, con una spruzzata di Codeine e Mogwai.
Il tutto all’insegna di un minimalismo scientifico, tanto che l’introduttiva Pony’s Broken Leg fa venire in mente una sorta di Offlaga Disco Pax ulteriormente scarnificati e privi della componente elettronica.
Compare in più brani la voce del concittadino-prezzemolino Samuel Katarro.
L’album, concettualmente ispirato all’opera di William Blake, piace e convince: si sente forte il progetto alle sue spalle ed emerge la sicurezza con cui la band ha seguito un ben delineato percorso creativo e produttivo.
Avere le idee chiare è un requisito fondamentale quando si realizza un’opera: i Ka Mate Ka Ora le hanno. E si sente.
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