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J.S.P. Crew: la recensione di Lotto Con Me Stesso

Una dichiarazione d'intenti all'insegna del romanticismo: parliamo di Lotto Con Me Stesso, il debutto discografico della J.S.P. Crew.

J.S.P. Crew

Lotto Con Me Stesso

(Aldebaran Records)

hip hop, jazz rap

________________

 

Un disco romantico che sfida il tempo e le mode, una precisa dichiarazione d’intenti e di appartenenza.

Quanto proposto dalla J.S.P. Crew ristabilisce la connessione tra le metriche dell’hip hop classico e la musica jazz, da sempre una delle radici del rap. L’appartenenza dell’opera a una certa cultura e tradizione, rivendicata sia indirettamente che frontalmente (Intro, Per), risulta infatti indiscutibile, lontana dalle logiche della moda e del mercato.

Musicalmente, il lavoro compositivo proposto dai musicisti offre una certa imprevedibilità e integra le fondamenta jazz con una palpabile influenza rock, sonora e di spirito (apprezzabile soprattutto in Tre Uomini e Una Gamba), la quale conferisce ulteriore potenza e incisività al tutto. A contribuire alla riuscita delle stesure è anche una lunga lista di ospiti di livello che si aggiungono alla formazione laziale (Dj Myke e Deva ai piatti, Tahnee Rodriguez alla voce, Diego Reali alle chitarre ecc.).

Dal punto di vista lirico, invece, il flow di SillaMandria (Alessandro Ciabattoni) suona carico e potenziato dall’influenza del rap romano, anche grazie a scelte vocali e di scrittura che richiamano lo stile di personaggi storici dell’underground capitolino come il Danno (Colle Der Fomento), senza però peccare in personalità e stile, oltre che in talento, risultando a tratti un po’ monotòno ma difficilmente monotono.

Tuttavia, Lotto Con Me Stesso presenta un difetto che accomuna gran parte dei lavori hip hop che ancora oggi subiscono il fascino paterno della cosiddetta old school, ossia la reiterazione testuale dell’appartenenza alla cultura. Nonostante aggiunga un tocco di romanticismo che fa sempre piacere ai cultori della prima ora (o ai presunti tali), questa ripetizione del concetto suona spesso “di troppo” se non, addirittura, stucchevole, andando a ribadire inutilmente qualcosa che si afferma già da sé nelle scelte musicali che caratterizzano l’album e che potrebbe lasciare spazio a contenuti più interessanti (che comunque si dimostrano nelle corde del collettivo).

Al di là di questo, però, il debutto della J.S.P. Crew risulta essere un progetto valido e culturalmente interessante, il quale, alimentato dai nobili intenti di restituire una certa profondità di pensiero al rap italiano e di ridare valore e risonanza alla musica jazz, offre qualcosa di puro e musicalmente integro, figlio della passione e della necessità di esprimersi e che presenta ancora ampi margini di miglioramento, facendo ben sperare per il futuro della formazione.

JSP Crew la recensione di Lotto Con Me Stesso

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