Insect Kin
Endless youth and other diseases
(Cd, Autoproduzione)
post-rock, grunge
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Non è facile la vita di una band a Milano. Le difficoltà aumentano quando il marchio di fabbrica è il pestaggio selvaggio di chitarre e la strada maestra è quella mista grunge-hard rock, già arci-solcata da centinaia e centinaia di gruppi.
Gli Insect Kin sanno benissimo di non essere mostri di originalità, ma hanno lo spirito giusto per rimanere a galla (si vedano le perle di moderna saggezza riportate sul loro blog).
In questo primo ep autoprodotto, Endless youth and other diseases, i simil insetti esorcizzano l’ossessione dell’eterna giovinezza pescando in modo neanche troppo velato un pò dagli Stooges e dalla Iguana preistorica (Bullet Theory, Ginger Monkey), un pò dagli Husker Du e dai Bush.
Suoni sporchi messi in candeggina (+, Little Monkey) con o senza abbondanti distorsioni, richiami apparenti alla Seattle primi anni ’90 (Springstone) e riff urlati (Protection Zero).
Tutto come da programma: rumorosa coerenza statica da rivalutare ampiamente negli infuocati live.
Al giorno d’oggi questo non basta per essere ricordati, ma gli Insect Kin sono veri, nudi e crudi, e, in quanto tali, avranno gloria postuma.
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