Un’opera prima e due conferme tra le uscite italiane di fine 2009. Coincidenza vuole che tutti e tre gli album abbiano un qualcosa di molto autunnale, nei suoni e nei contenuti, declinato in varie vesti: cerebrale e tempestoso (In Tormentata Quiete), con accenti moderni e dolorosi (Denials), dotato di una appassionata morbidezza (En Declin).
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Struttura compatta e sapore nostalgico per lo stringato esordio omonimo dei Denials, che offrono un rock sporco e aspro (soprattutto in apertura con Miss Morph e Rose). I suoni fragorosi e distorti lasciano però spazio anche a rallentamenti più introspettivi, come nell’oleoso In This Café o nel trascinante e lento Your Magic Art Show. Si ritrovano in queste tracce le atmosfere appiccicose e malaticce del grunge anni ’90, influenze che rischiano di diventare forse anche troppo importanti, alla lunga. L’album è intenso, ben suonato e con una dose di energia che lascia ben sperare per il futuro del giovane terzetto lecchese. La loro omonima autoproduzione si guadagna 3,4/5 nel nostro pagellino.
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Passiamo poi all’opera seconda di In Tormentata Quiete, quel Teatroelementale (Cd, My Kingdom Music) che vi terrà incollati per circa un’ora a testimoniare di una lenta ed inarrestabile discesa in un inferno dantesco. A trasportare in questo viaggio la stretta alleanza di parola e musica che si intrecciano nel corso dell’album: i brani si alternano agli stralci di un teso monologo che fa da controcanto alle melodie esplosive e dense.
Evocativo e vorticoso, l’album si articola in più generi intrecciati tra loro, il magma sonoro diventa melodia mai eterea, in cui si affacciano archi, fiati, pianoforte. Cori ispirati (Il Canto Del Mare) convivono con cupi canti diabolici (Dal Mare Alla Luna) , pathos e ritmi tribali (L’Alchimista), romanticismo e disperazione creano una atmosfera intensa in una soluzione di continuità che fa apparire l’insieme come un unico, struggente e vitale spettacolo. E’ proprio nell’impianto maturo e intellettuale e nella passionalità dei suoni e dei generi mescolati sapientemente che sta il punto di forza della band bolognese. (Voto: 3,7/5).
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Last but not least, il cocktail di suoni e sensazioni sospese gentilmente offerto da Domino/Consequence, terzo lavoro dei romani En Declin (dopo un demo del 2000, Amaranth e l’album Trama, del 2005). Domino/Consequence (Cd, My Kingdom Music) è caratterizzato da gusto, equilibrio ed eleganza che non sacrificano ma esaltano il piano emotivo. Melodie ora dense ora sommesse creano una atmosfera cupa e spettrale pur lasciando uno spazio equo a spiragli dolci e sognanti. L’ora scarsa di ascolto incantato passa attraverso il ritornello cristallino di 14 Days, la toccante architettura di Envied Routine, la tenerezza di Naive e Dipped, la presenza opportuna della bella cover di While My Guitar Gently Weeps.
Evidenti in tutto l’album una grande maturità compositiva, uno stile diretto e intrigante e una perfezione mai fredda che lo rendono uno di quegli ascolti che accompagneranno a lungo. (Voto: 3,8/5).
http://www.myspace.com/intormentataquiete
http://www.myspace.com/denials4
http://www.myspace.com/endeclin
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