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Iggy & The Stooges: Ready To Die

Sei anni dopo il deludente The Weirdness, arriva Ready To Die, nuovo lavoro di Iggy & The Stooges. Senza il furore degli esordi è comunque un album piacevole all'ascolto, che rilancia l'iguana e suoi The Stooges

Iggy & The Stooges

Ready To Die

(Cd, Fat Possum Records)

rock

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Iggy & The Stooges: Ready To DieIn questa primavera 2013 ritorna anche Iggy Pop con un album tutto nuovo con i suoi Stooges. Siccome il soggetto non ha certo bisogno di presentazioni, passo subito a parlare di questo Ready To Die, album intrigante trascinato dal primo singolo Burn.

Stesse sonorità in bilico fra il garage sporco e l’indie più tirato anche per la seconda traccia Sex And Money, brano decisamente più affine agli esordi glam dell’iguana a stelle e strisce.

Più scontata ma comunque sempre sullo stile glam degli albori la successiva Job che apre il varco a Gun, uno dei pezzi forti di questo nuovo lavoro targato Iggy & The Stooges.

In un album decisamente non epico ma comunque di buona fattura c’è però spazio anche per una ballad pseudo-folk decisamente trascurabile come Unfriendly World, succeduta dai riff graffianti di Ready To Die che purtroppo a lunga distanza tende ad annoiare.

Dd’s è il brano che preferisco, con ritmi 70’s e fiati che riempiono il groove di un pezzo comunque già molto gradevole all’ascolto.

Con Dirty Deal le sonorità ritornano su standard tipicamente rock ma non stupiscono per originalità e nemmeno per furore agonistico di Iggy.

Le atmosfere alla Tom Petty di Beat That Guy portano a degna conclusione con The Departed che sembra richiamare in stile country il giro di chitarra della storica e irriverente I Wanna Be Your Dog che, detta sinceramente, era tutta un’altra cosa rispetto alla musica che Iggy & the Stooges propongono esattamente 44 anni dopo.

Davanti ad un’artista al quale si potrebbe dedicare un intero capitolo dell’enciclopedia del rock e che saprà sicuramente valorizzare al meglio questo lavoro in dimensione live, non c’è altro da fare che togliersi il capello, anche perchè seppure non abbia tutto il mordente dei tempi d’oro riesce però a presentare un album più che dignitoso che farà probabilmente saltare tutti i dancefloor rock nella prossima estate.

 

 

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Fabio Busi
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