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IAMX: Kingdom Of Welcome Addiction

Genialoide, dark, bizzarro: l’ex leader degli Sneaker Pimps è tornato con un oscuro album pieno di magia e di bellezza

IAMX

Kingdom Of Welcome Addiction

(Cd, 61seconds)

wave, elettronica, art-pop

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IAMX_Cover_Front_Final_CMYKMa da dove viene fuori? La domanda sorge spontanea quando si ha a che fare con Iamx, al secolo Chris Corner, già leader della band inglese degli Sneaker Pimps. Allampanato, occhi stralunati, trucco eccessivo, portamento teatrale, il tutto declinato in chiave dark e gotica, l’artista inglese sembra proprio uscito da un film di Tim Burton. Ma non si tratta di una posa studiata, bensì di un atteggiamento autentico, nato dall’unione tra un malessere di fondo, una creatività debordante e una buona dose di follia. E solo da questo mix possono nascere personaggi come Iamx, e dischi come Kingdom Of Welcome Addiction.

Il terzo album di Chris Corner è caratterizzato da un’elettronica scarna, mista a un dark rock disperato e oscuro, debitore dei Placebo di Without You I’m Nothing e dei Depeche Mode. Undici brani imperniati su una melodia semplice e ripetitiva, amplificata da arrangiamenti curati e barocchi. Ciascun pezzo è decadente anche se in modo diverso: a volte prevalgono le sfumature marce, altre volte, invece, il suono diventa più struggente e delicato.

An I For An I e Nature of Inviting, con i loro suoni sporchi e deteriorati, le chitarre dissonanti  e uno stridio di fondo sono in grado di gettare nella più cieca disperazione, parzialmente alleviata con brani come I Am Terrified, The Stupid and The Proud,e il conclusivo, straziante Running, che invece hanno suoni più delicati, e intimisti,velati da un’amarezza sincera e creati grazie ad archi e pianoforte sempre ben imbottiti con molta elettronica.

Il disco raggiunge momenti di eccellenza con The Great Shipwreck of Life, dotata di una  potenza controllata da candide note di tastiera, Tear Garden, che grazie a una saltellante sezione ritmica e a un irrefrenabile piano ha un groove allegro e tenebroso allo stesso tempo, e Think of England, aggressivo e futuristico quanto basta per non farlo più uscire dalla testa.

Non c’è che dire, Iamx riesce a scorgere un’oscura bellezza all’interno della angoscia più nera. E questo è una capacità che solo i veri artisti possiedono.

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Sofia Marelli
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