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Hysterical Sublime: Colour EP

Colour degli Hysterical Sublime è proprio il colore della bellezza fatta musica, solo quattro movimenti sonori per mille soggetti onirici che innalzano il senso preciso di quello che in fondo si cerca nella musica, ovvero la grazia

Hysterical Sublime

Colour EP

(Pirames)

wave, rock

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HystericalSublimeSin dalle prime note si capisce benissimo quello che i palermitani Hysterical Sublime intendono trasmettere con la loro musica e Colour è la texture sonica del loro bagaglio artistico, il primo “botto” che mettono in circolazione verso l’ascolto di massa, e ad onor del vero questa mescola di wave, violoncello, rock e stranianti anni Ottanta si fa notare come pochi, un Ep di quattro tracce che movimenta il giusto l’eleganza ed il gusto ritrovato di una voglia arretrata di buona musica, davvero.

La band – che prende il moniker da un’opera del filosofo e psicanalista Slavoj Zizek, “L’Isterico Sublime” – in questi quasi venti minuti di suoni, colori, mosse e tattiche va a consolidare un gioiellino synthpop velato di nebbia e sfumature dance che riproduce immagini di ieri sbattendole in faccia all’oggi, un suono totale che sembra nuovo di zecca, anche per via di quella voce “ambigua e lussuriosamente bowieana” che impregna l’ascolto e la soggioga tra le sue spire maliziose.

Quattro tracce raffinate e perlacee dal tremendo trasporto radiofonico che piacciono all’istante, riverberi, androginie e trame che si attaccano alla memoria e non ti lasciano per un po’. Ti fanno compagnia quando le malinconie geometriche dell’anima prendono il sopravvento e parlano per te, o di te.

Nell’Ep c’è la descrizione atmosferica di una umanità ai bordi, conflitti, amori e riflessioni disegnati col carboncino delle bozze, quella testarda omologazione seriale in cui l’uomo/gli uomini ci si rotolano in un vorticoso quanto masochista high-voltage mentale ed ecco che allora il ricolmo pensiero di questa tracklist si riversa in nitide ed offuscate rivelazioni come le spinte elettroniche della titletrack, il pop smithiano che bazzica in Gimme, nel rock di fuga Control o nella stupenda ballata nodosa di Where, finale da brivido, violoncello e solitudine profonda che sintonizza il tutto in una febbrile tentazione di far girare questo Ep all’infinito, senza tentennamenti, all’infinito.

Attenzione, perle in transito.

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Max Sannella
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