Honeychild Coleman
Halo Inside (Come la luna)
(Cd, Matteite/Venus)
elettropop
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Matteo Dainese supporta il disco di esordio della newyorkese Carolyn “Honeychild” Coleman, versatile busker metropolitana di giorno e clubber di notte. Il confronto con artisti del calibro di Bjork, Kate Bush, Miriam Makeba è dettato dalla mescolanza di stili differenti presenti in questo album, dal reggae dub al pop folk convogliato tutto nell’elettronica.
Afroamericana versatile, l’artista ha passato tutta la sua vita intorno alla musica convolando a nozze con progetti di vario tipo che l’hanno portata a conoscere il musicista degli Ulan Bator e Dejligt, ed insieme hanno studiato questo prodotto musicale composto di 12 canzoni.
Il brano d’apertura Callus e specialmente la seconda traccia Inside Trois sebbene non sia un genere musicale che ascolto favorevolmente le ho trovate piuttosto gradevoli per un cocker come me lontano dall’elettronica moderna. Melodie fresche di buona atmosfera e delicate sono espresse attraverso la gradevole voce dell’artista, autrice delle canzoni insieme alla sua inseparabile chitarra.
I brani si alternano per 50 minuti scorrendo amabili inserendo in alcuni pezzi elementi sonori come le trombe in Torch Song. Non troviamo un grande impatto sonoro derivato da inappropriati utilizzi di sintetizzatori o di basi ritmiche martellanti, fortunatamente, che semmai saranno rifilate versioni remixate nei club per l’occasione.
Nomi come Robin Guthrie, NatureBoy, Jim KellyTM e The Mad Professor hanno curato il suono con intelligenza, rendendolo morbido e trasparente, senza orchestrazioni meticolose vestendole easy-listening quando fanno capolino le tracce jazz e quelle vicine alla lounge music. Se apprezzate lavori di questo genere Halo Inside è un ascolto consigliato.
http://www.myspace.com/honeychild8rm
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