Hiroshi
Anything
(Nufabric Records)
alternative rock, indie rock, dream pop
________________
Un ascolto più pomeridiano che notturno, forse serale. Anything è un affresco, malinconico e uggioso, con cui gli Hiroshi elogiano la leggerezza e la purezza delle cose.
A partire da Lost Highway, brano che apre le danze introducendo le sonorità dream pop e alternative rock che caratterizzerano il progetto nella sua totalità, si dirama un album omogeneo e uniforme, privo di particolari punte ma che, in più di un’occasione, mette in mostra influenze musicali piacevoli e anche distanti fra loro.
Queste spaziano dai suoni della musica elettronica, ad esempio in Run Ran Run, alle sonorità acustiche-cantautorali, tipiche delle cosiddette rock ballad, apprezzabili in Isolation Row, due episodi che riescono a spezzare il ritmo della narrazione musicale qui proposta.
Il concept vocale, sia a livello compositivo che tecnico (mix-master), segue le leggi non scritte dello shoegaze, portando un cantato semplice e melodico, il quale viene avvolto e, a tratti, lievemente nascosto dalla musica.
Nonostante le composizioni proposte dalla band marchigiana pecchino, in alcuni frangenti, di tridimensionalità (Intimate) e propongano una struttura piuttosto reiterata, la quale vede spesso le canzoni spaccate a metà in due maxi-strofe e intervallate da bridge rumorosi e disturbati, risulta molto apprezzabile il lavoro sulla scelta dei suoni e sulla stesura delle melodie, il quale conosce il suo climax in Mountains e Shape, brani che offrono una composizione più ricca e completa rispetto agli altri, affermandosi tra i meglio riusciti.
Anything, in ogni caso, ci regala un debut album valido e propositivo per gli Hiroshi, godibile nonostante i margini di miglioramento precedentemente sottolineati, in grado di raccontare nuovamente il grande potenziale, ancora in parte inespresso, delle sonorità dreamy e shoegaze, qui filtrate attraverso una lente del tutto personale.
Gli ultimi articoli di Alberto Maccagno
- Gintsugi: la recensione di Gintsugi EP - May 18th, 2021
- Three-Layer Cake: la recensione di Stove Top - May 17th, 2021
- Cathal Coughlan: la recensione di Song of Co-Aklan - May 13th, 2021
- Zedr: la recensione di Futuro Nostalgico - April 22nd, 2021
- The Persian Leaps: la recensione di Smiling Lessons - April 15th, 2021