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Helen Burns: recensione di The Rain Caller

L'album di debutto degli Helen Burns - The Rain Caller - è un affresco molto grigio, in cui le atmosfere denotano quel sentore di malinconia che non possono non riportarci indietro ai Joy Division che, però, incontrano gli Idles. Insomma, per chi ama certe sonorità, questo disco è pura e vera manna dal cielo.

Helen Burns

The Rain Caller

(Alka Record)

post-punk

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Catania, ma anche la sua provincia, per chi è addentro alla musica italiana, è terra di grandissime tradizioni. Franco Battiato, Denovo, Uzeda, Carmen Consoli, Flor sono i nomi più noti e famosi che la città etnea ha prodotto nel corso degli anni e che si sono distinti in maniera eclatante nel corso degli anni con delle proposte di qualità assoluta.

Ora, a cercare di rinverdire una tradizione così altisonante, ci provano gli Helen Burns, formazione che prende a piene mani dal post-punk che tanto va di moda in questi ultimi anni.

La loro proposta, in un modo o in un altro, paga dazio agli stranoti Fontaines D.C. e le canzoni fanno di tutto per essere trendy e, soprattutto, alla moda, seguendo quelli che sono i cliché delle band che stanno avendo successo soprattutto in Inghilterra.

Ne viene fuori, con il loro album di debutto The Rain Caller un affresco molto grigio, in cui le atmosfere denotano quel sentore di malinconia che non possono non riportarci indietro ai Joy Division che, però, incontrano gli Idles.

Insomma, per chi ama certe sonorità, questo disco è pura e vera manna dal cielo che si materializza in brani “fighi” e alternative il giusto.

Dunque, senza andare a scomodare una canzone rispetto ad un’altra, si può tranquillamente affermare che questo lavoro ha un vero e proprio appeal internazionale, dimensione tipica di chi da Catania arriva e propone musica che sempre o quasi coincide con la parola qualità.

Gli Helen Burns possono davvero tracciare una strada importante e hanno il dovere di uscire dai confini patri per essere davvero apprezzati. In questo Paese, per certe sonorità, non si è ancora pronti.

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Francesco Brunale
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