Hawnay Troof
Islands of Ayle
(Cd, Retard Disco/Southern, 2008)
rap, techno, pop
_______________
Vice Cooler, con il moniker di Hawnay Troof, dà alle stampe il controverso Islands of Ayle: album contenente una nutrita varietà di soluzioni che spaziano dall’electro punk al rap fino all’industrial, ma che messe insieme hanno lo stesso effetto incendiario di un fuoco di paglia.
Nell’album passano in rassegna tredici episodi – alcuni dei quali sono solo brevi accenni – nati dai suoni e dalle allucinazioni raccolte in giro per il Mondo da Vice, nei venti mesi di live performance che hanno seguito la pubblicazione di Dollar and Deed (2006).
Vice rappa senza tregua facendo il verso all’approccio propulsivo dei Beastie Boys in Two Week Bruise, mescola suoni come un flipper in tilt nella cervellotica Front my Hope, si lascia prendere piacevolmente la mano nell’ossessiva Underneath the Ocean, ma poi cade inesorabilmente nell’ovvio (Bizarre Triangle, Out of Teen Revisited) e nel “divertente a ogni costo”. Scelte discutibili che fanno del suo Islands of Ayle un album noioso e senza un carattere definito. Peccato, perché i suoni da game over in stile Commodore 64 di Water e l’ottima The Gods are Crazy, adatta anche per il dancefloor, ci avevano messo decisamente di buon umore.
Le idee ci sono, manca il collante, il comune denominatore che permetterebbe a Vice Cooler di essere più concreto e soprattutto credibile.
Gli ultimi articoli di Roberto Paviglianiti
- C’è del fuoco sotto la cenere: intervista agli Ondamedia - December 8th, 2010
- Martial Solal: I Can’t Give You Anything but Love - February 25th, 2009
- Mokadelic: Come Dio Comanda - February 17th, 2009
- Bound Stems: The Family Afloat - January 28th, 2009
- Arbe Garbe: Bek - January 16th, 2009