Hatchman Social
You dig the tunnel, i’ll hide the soil
(Cd, Fierce Panda 2009)
pop, rock
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Prendiamo atto delle buone credenziali con le quali gli Hatchman Social si presentano per il loro primo lavoro, dove abbiamo una produzione prestigiosa come quella di Tim Burgess dei Charlatans, lasciando subito intendere la linea che la band vorrà intraprendere.
Ascoltando le undici tracce dell’album sembra di fare un tuffo agli inizi degli anni ’70-80, accostando gli Hatchman Social a band precursori del brit-pop come gli Smith.
Le canzoni presentano delle sonorità a volte cupe, alternate da pezzi più adrenalinici, la canzone Sidewalk accompagnata da una strofa dove svetta una tenebrosa linea di basso ne rievoca il timbro romantico anche quando il ritornello cresce grazie all’entrata di chitarre e synth, altre traccie come Crocodile, Penelophe e Hypnotise Terrible Eyes trascinano le gambe in danze rock n’roll.
Non è da considerarsi una sorta di amacord questo inizio da parte della band, infatti hanno distribuito saggiamente i loro suoni anche su una linea molto vicina alla nuova realtà dell’ underground britannico.
Spero continueranno a scavare e a trovare cose sempre più preziose.
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