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Hank: L’Aria è Tesa

Power trio salernitano, gli Hank provano a far rimanere sempre verde il rock-grunge di Seattle, senza dimenticare la lezione dei primi Verdena

Hank

L’Aria è Tesa

(Cd, Autoproduzione)

rock, power rock, grunge

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Hank - L’aria è tesaArrivano da Salerno e L’aria è Tesa, se non andiamo errati, dovrebbe essere il loro primo album. Sono gli Hank e le loro coordinate musicali possono essere tracciate in quella terra di confine, assai abusata, in verità, in cui navigano (navigavano) Soundgarden Pearl Jam e i Verdena prima maniera.

Piace, di questo disco, la rabbia genuina e sanguigna di cui sono pervase le 9 canzoni che lo compongono. Piace il fatto che di questo power trio si percepisca in primo luogo come sono “semplicemente” tre amici che si ritrovano insieme per suonare ed esprimere il loro disagio giovanile (il loro senso di no-future, si sarebbe detto una volta).

Piacciono meno le velleità poetiche dei testi, che in sostanza invece sono interessanti ma un po’ abusati nei temi. Ma il vero problema de L’Aria è Tesa non è tanto per come è suonato (piuttosto bene), o per come è prodotto (in economia ma più che dignitosamente), bensì un sound e uno schema compositivo che sa sempre di già sentito/derivativo.

Gli Hank si danno un gran da fare e il loro L’Aria è Tesa davvero trasuda tensione ad ogni nota. E’ divertente, s’ascolta sino alla fine con piacere, ma non riesce mai a sorprendere.


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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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