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Grinderman: Grinderman 2

Nick Cave e soci non sbagliano il colpo: Grinderman 2 è un hard blues rock a tinte acide e il upo della copertina è la belva che ogni musicista della band tira fuori in quest'album

Grinderman

Grinderman 2

(CD, Mute)

rock, blues

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grinderman-2-recensioneSi capisce sin dalla copertina che è un disco dove l’animale che in ognuno dei componenti la band verrà fuori. I Grinderman sono animali musicali un po’ spaesati e forse per questo pronti a tutto. Il disco è fatto di energia tenuta sotto controllo, con guinzaglio e museruola, ma non in maniera negativa, solo per tutelare il pubblico, che avrà l’opportunità di verificare in concerto che tipo di violenza possa scatenare la creatura di Nick Cave.

In Grinderman 2 le canzoni sono fondamentalmente a base blues, un tappeto potente e rabbioso, con la parte melodica lasciata a disposizione delle voci che ammorbidiscono l’insieme. I primi tre brani potrebbero far parte di una stessa suite, divisa in episodi, dove si raccontano storie piuttosto allucinanti. Una nota di appunto: il video di Heathen Child, è composto da una serie incredibile di spunti visivi che raccontano in maniera abbastanza didascalica il testo della canzone, con una punta di ironia, che a mio avviso, se fatta da altri, verrebbe vista come cosa ridicola. Poteva essere un video alla Lovecraft, sembra più un episodio di Benny Hill. Secondo me una nota un po’ stonata.

Con When my baby comes, si entra nella stanza tranquilla, archi e ballate, a mentre ascoltavo What I know, ho pensato per un attimo agli U2 e a Bono periodo berlinese. Le stanza è piccola, perché subito dopo, attraverso una stretta porta si torna in stanze scure con tappezzerie a colori acidi (Evil e Kitchenette).

L’album si chiude con due brani molto diversi tra loro, che sinceramente avrei invertito nell’ordine: per una volta tanto Montezuma non colpisce con la sua vendetta, anzi, culla e accoglie a braccia aperte i Rolling Stones con un giovane Johnny Cash alla voce. Il blues di Bellringer Blues accompagna la chiusura del disco, senza grandi emozioni.

Un disco molto bello, non un capolavoro, perché mancante di quella parte realmente emotiva che scuote l’animo. Molto interessanti i testi, alle volte più dei suoni, un po’ troppe volte ripetuta la parola baby, ma questo è blues, baby!

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Antonio Viscido
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