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Gres: la recensione di La Giusta Distanza

Esce La Giusta Distanza, il disco d'esordio dei Gres, quartetto dedito a un rock alternativo, indie rock nostrano rigorosamente cantato in italiano.

Gres

La Giusta Distanza

(We Work Record)

alternative rock

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Gres- la recensione di La Giusta DistanzaAnticipato dal singolo 10 Grammi, a fine marzo esce La Giusta Distanza, il disco d’esordio dei Gres, quartetto della provincia di Modena dedito a un rock alternativo, indie rock nostrano con influenze varie, rigorosamente cantato in italiano.

8 brani nei quali spicca una massiccia ed incisiva sezione ritmica composta da Marcello Donadelli (You vs Everything) e da Simone Giari (Reverve), le chitarre di Davide Farina (Moscova) e la voce di Camilla Andreani (My Speaking Shoes).

Le argomentazioni di basso e batteria sono talmente ben strutturate, composte e suonate da offuscare, spesso, le linee vocali di Camilla sempre retrocessa e forse troppo reverberata, tanto da perdere a volte il senso delle parole e dei testi completi che avrebbero invece bisogno di risaltare maggiormente.

Il disco parte proprio con 10 grammi, singolo saggiamente scelto per presentare la band, segue Rebecca che si regge su un controtempo da sottolineare, Sacrosanto sorprende per l’intensità sospesa tra i fraseggi d’apertura e sostenuta da un bella prova di spoken words.

Per non dormire solo, ballad a tutti gli effetti, rimanda a suggestioni Verdeniane con inserti alla Prozac + (Rip Elisabetta).

Chiude Camposanto che, a dispetto del titolo, è un brano grintoso e con un bel tiro.

La Giusta Distanza è un’iniezione intramuscolare di energia e carica emotiva non indifferenti ma è necessario ancora un po’ di tempo per mettere a fuoco il progetto e incanalare tutte le potenzialità della band in un sound ancora più preciso e compatto.

Nota di merito per la We Work Records, piccola label emiliana che in poco più di un anno si è ritagliata un importante spazio nel panorama underground tricolore e che, come tutte le case discografiche  indipendenti, continua senza tregua (malgrado il mercato in crisi e la mancata vendita di grossi quantitativi di dischi), nella produzione e promozione di giovani talenti sui quali, credo fermamente, valga la pena “rischiare”.

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