Giubbonsky
Storie di Non Lavoro
(Cd, Autoproduzione)
canzone d’autore
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Guido Rolando, in arte Giubbonsky, arriva alla sua prima prova discografica dopo un passato di redattore musicale, di collaboratore di diverse band e un presente fatto anche di un seguito blog.
Con Storie di Non Lavoro Giubbonsky riprende la tradizione del cantautorato di casa nostra, quello della fine degli anni ’70, in cui idee, protesta e analisi sociale la facevano da padrone, prima che gli anni ’80 spazzassero via tutto a forza di estetismi di vario genere (e – vivaddio – anche di tanto altro).
Dopo le esperienze con Officine Schwartz, Banda degli Ottoni a Scoppio, Tasselli del 6, Supersonica e Contrabbanda, il polistrumentista Giubbonsky si mette in gioco in prima persona, cantando storie di zingari, di lotta alla mafia e, soprattutto, del dramma di vivere la vita di tutti i giorni in uno stato di perenne precariato.
Il Rolando sassofonista trova qui molto spazio, ma soprattutto quello che esce fuori è il Rolando, pardon Giubbonsky, reduce dalla stagione del punk (e dei suoi schemi) e innamorato della canzone d’autore. Storie di Non Lavoro non è un disco fatto di slogan, come troppa canzone di protesta ci ha abituato, bensì un album di canzoni in cui ogni idea è argomentata con tutte le parole e per tutto il tempo di cui Rolando ha bisogno.
Ritmi country, accenni folk, il gusto per le storie da raccontare e per la parola di De André, storie, metafore, grida di dolore, fotografia a prospettiva rovesciata su cui riflettere: questo e tantissimo altro l’ascoltatore attento potrà trovare in Storie di Non Lavoro. Da Forza Mafia: “Occulti persuasori di menti penetrate / cantano un tormentone da disco per l’estate”. Giubbonsky invece non cerca né il facile ritornello né tantomeno compromessi, dedicandosi invece alla produzione di un disco ben suonato e ancor meglio scritto.
Storie di Non Lavoro è un disco che chiede e ottiene facilmente attenzione e che Giubbonsky ha cominciato a portare in giro nei club di tutta Italia: cercatelo!
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