General Stratocuster and The Marshals
Dirty Boulevard
(Black Candy Records)
rock, blues
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Dirty Boulevard – terzo disco dei toscani General Stratocuster and The Marshals – è più di un disco; è una fatale calamita per quanti fanno delle roots rock blues la propria ragione di vita, il proprio passepartout per “evadere” dalla vita quotidiana e scappare a gambe, cuor e spirito levati verso l’America dei sogni, verso l’imponenza di spazi e concezioni di infinita libertà. La formazione, in cui gravitano personaggi molto noti del panorama underground tricolore di ieri e di oggi, è una macchina sonora impeccabile, niente da invidiare a band d’Oltreoceano, un groove e una sensazione di “viaggio” continuo, ballate da accendino acceso, riffoni di chitarre, brividi, slide, e vento, tanto vento che pare tirare forte e scompigliarti i capelli come andare contromano alla vita, ad una eterna giovinezza.
Una dozzina di brani da fagocitare con gli orecchi famelicamente, un fondamentale energia Seventies rielaborata dalla band toscana in una estetica ottima, un classic rock mozzafiato che esplode ad ogni ascolto. Jack Meille voce (Tygers of Pan Tang), Fabio Fabbri chitarra, Richard Ursillo basso (Sheriff, Sensation Fix, Campo di Marte), Nuto e Federico Pacini batteria e tastiere (Bandabardò), questa la cinquina vincente, la forza motrice di un lavoro sapientemente in linea con i mai sopiti sogni di “altro” che ci portiamo dentro, e loro sono la giusta valvola di sfogo per seguitare a “cavalcare” le utopie e l’irrefrenabile di generazioni trasversali.
Volete scorrazzare tra visioni, deliri e battiti incontrollati, non muovetevi, ci siete dentro!
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