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Furious Jane: recensione di Vicious

I Furious Jane sono una speranza forte del rock italiano. Bisognerebbe andare a vederli dal vivo e prendere obbligatoriamente il loro materiale per capire che cosa sono in grado di fare e suonare. Noi, intanto, ce li godiamo!

Furious Jane

Vicious

(Volcano Records)

rock

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Con molta sincerità attendevamo con tanta curiosità il secondo episodio della saga dei Furious Jane, band napoletana che ci aveva impressionato positivamente con il primo EP di qualche anno fa dal titolo Empress eche si rivelò una sorta di bomba al vetriolo in cui si fondeva l’attitudine stradaiola di gente come i Buckcherry e i Velvet Revolver con la facilità melodica di scrivere pezzi dal grande appeal radiofonico, tipico dei grandi eroi del passato (Kiss su tutti).

Ora, in piena estate, si materializza Vicious, altro EP che conferma tutto il valore di questi ragazzi che hanno migliorato ancora di più il proprio songwriting.

Per registrare questo nuovo materiale i ragazzi sono volati da Fabrizio Grossi a Los Angeles, riuscendo a suonare anche al Whisky Go Go, locale storico dove si sono esibiti tutti i più grandi nomi della storia del rock, dai Van Halen ai Black Sabbath, passando per i Guns e i Doors. Insomma, se entri nel giro giusto perché trovi persone che ti apprezzano, le soddisfazioni sono sempre dietro l’angolo e per i Furious Jane tutto questo si è materializzato con immediatezza.

Ora, focalizzando l’attenzione sul loro nuovo lavoro, possiamo dire che la qualità compositiva è migliorata.

Abbiamo sei brani che sono tutti dei potenziali singoli. Killers Of Rock N’Roll, introdotta da un riff metallico degno del miglior Tom Morello, è una bomba ed ha un ritornello che è impossibile da non cantare. In pratica, in tre minuti, viene data in pasto agli ascoltatori la perfetta rock song, con buona pace di chi pensa che ci vogliano centomila orpelli per ottenere un pezzo memorabile. Dance è un funk rock che avremmo voluto che a scriverlo fossero gli ultimi Red Hot Chili Peppers, ormai persi, purtroppo, a essere la contro caricatura di sé stessi.

Rejection ha un tiro molto punk, grazie alla voce di un Ferretti che si cala molto bene nella parte di singer maledetto, mentre Monsters è sicuramente la composizione più scura del lotto, ma, molto probabilmente, quella più affascinante. Anche qui c’è un grande ritornello che la rende memorabile. Poi arriva la ballata, Path, che ci sta alla grande in un contesto del genere. Si vira su connotati acustici, quasi minimali, ma anche qui c’è l’intelligenza e il gusto nello scrivere un pezzo che sta in piedi da solo grazie al sapiente uso delle melodie che sono messe sempre al posto giusto.

A chiudere il tutto troviamo una versione live di Policeman, presente sul loro primo lavoro e registrata proprio al Whisky Go-Go che ci mostra il lato più selvaggio di una formazione che ha un’attitudine americana (molto anni ottanta) dalla testa ai piedi.

Che cosa dire oltre a questo?

I Furious Jane sono una speranza forte del rock italiano. Bisognerebbe andare a vederli dal vivo e prendere obbligatoriamente il loro materiale per capire che cosa sono in grado di fare e suonare. Noi, intanto, ce li godiamo e aspettiamo che si materializzi il primo LP della carriera che non dovrebbe tardare ad arrivare il prossimo anno.

https://www.facebook.com/furiousjane/

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Francesco Brunale
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