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Francesco Venerucci feat. Dave Liebman: Tramas

Prosegue il sodalizio tra il pianista romano Francesco Venerucci e il sassofonista statunitense Dave Liebman. Nel loro secondo album insieme, Tramas, ci accompagnano in un viaggio nel tempo e nello spazio, in cui il jazz è solo il punto di partenza.

Francesco Venerucci feat. Dave Liebman

Tramas

(Alfamusic)

jazz

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recensione Francesco Venerucci feat. Dave Liebman- TramasFrancesco Venerucci è una delle figure di spicco del panorama italiano. Ha composto musica da camera, lirica e sinfonica, colonne sonore, balletti e musiche di scena. Oltre a una serie di cd, di cui Tramas è il secondo in collaborazione con il sassofonista statunitense Dave Liebman. Uomo che non ha bisogno di presentazioni, che negli anni ha sviluppato la capacità di inserirsi in tanti contesti diversi, suonando con orchestre jazz europee e interagendo con ambiti extra jazzistici. Il loro sodalizio, più forte che mai, è sfociato in nove tracce, che hanno visto la partecipazione di artisti di calibro nazionale e internazionale.

Tramas nasce dal ritrovamento di un quaderno con i primi appunti di Venerucci. Alcune di queste idee musicali abbozzate e incompiute sono diventate il punto di partenza di questo nuovo album, riviste nel contesto e nel linguaggio attuale dell’artista.

È la title track a darci il benvenuto, un pezzo che prende corpo nota dopo nota, tra semplici frasi musicali e lunghe pause che lasciano spazio alle armonie degli archi. Le stesse trame oniriche proseguono in Petite Suite, che si articola in 3 sezioni: un andante lento in apertura, una parte a velocità doppia con cellule melodiche a imitazione tra le parti e una melodia più aperta su un ritmo afro in 6/4. Dall’Africa atterriamo sulle coste del Mediterraneo con la malinconica Fado Melodie, per poi proseguire il nostro viaggio nello spazio (e nel tempo) fino a sbarcare sulla luna rossa dell’eclissi del luglio 2018 che ha ispirato Red Moon.

Abbandonate le variazioni e il brio delle note dedicate al nostro satellite, Blue Indigo con il suo jazz waltz ci accompagna nella New Orleans di Telefunky, con il suo ritmo spigliato e giocoso costruito sulla Second line delle street band della città della Louisiana. Con Gare de l’Est, Liebman si cimenta per la prima volta in una composizione dal sapore tanghero.

Venerucci e Liebman fanno poi tappa nel cuore della capitale ligure, straziata più di un anno fa dal crollo del ponte Morandi. Proprio questo fatto di cronaca ha ispirato 14th August, realizzata su una metrica alternata con un ritmo di flamenco jazz. Una prova di profonda compostezza, raccoglimento e dignità. In chiusura, A Jazz March, dal sapore monkiano, è un omaggio al pianista di Detroit Barry Harris.

In Tramas fuoriescono la sensibilità e la raffinatezza compositiva, oltre alla grande preparazione, di questo talento di casa nostra. Che non sfigura di certo davanti al genio mondiale di Liebman, che regala all’album un senso di compiutezza. Senza dimenticare gli altri grandi musicisti nazionali e internazionali che vi hanno collaborato, tra cui spiccano Ricardo Formoso, trombettista spagnolo alla sua prima volta in Italia, e Gianni Iorio al bandoneon.

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