Flyying Colours
s/t
(Poison City)
shoegaze
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Gli australiani Flyying Colours in Italia sono – purtroppo – ancora un segreto ben custodito.
E invece…
E invece la loro miscela di shoegaze, pop e psichedelia fa davvero scintille.
In giro ormai da una decina d’anni e con all’attivo una manciata di EP e 3 album, questo omonimo compreso, probabilmente pagano pegno per una attività live concentrata soprattutto nella natia Australia e in Gran Bretagna.
È un vero peccato: i loro reverberi gettati a palate su un drumming perfetto, riff abrasivi e tastiere mai invasive sono lontani dalle band fotocopia che impestano lo shoegaze.
I Flyying Colours osano e lo fanno spesso e volentieri, cercando sia di rispettare la “tradizione” di band come Slowdive (soprattutto presi a modello per l’alternanza di voce maschile e voce femminile) o manifestando lo stesso amore per i feedback dei My Bloody Valentine, e sia cercando di rinnovare il genere infettandolo di un senso di libertà che li fa uscire spesso e volentieri dai canoni del genere, pur lasciandolo riconoscibile.
Sarebbe un vero peccato lasciarseli scappare.
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