Le contaminazioni artistiche tra musica e grande schermo ormai sono prassi frequente; abbandonare un microfono, per passare ad una telecamera è un attimo.
Ne è la chiara dimostrazione Flea, il cui vero nome è Michael Peter Balzary, artista australiano co-fondatore dei Red Hot Chili Peppers.
Bassista sublime, considerato tra i migliori di tutti i tempi nella scena funk e rock in generale, il groove della band passa tutto dalle sue mani. Diventa subito uno dei maestri dello slap, dello schiaffeggiare lo strumento affinché il suono sia più deciso.
Poliedrico, egocentrico e anche un po’ folle, durante i concerti è istrionico, sembra in trance e da tutto di sé.
La sua carriera cinematografica inizia negli anni ’80, con il ruolo del punk attivista nel film Suburbia, continuando nella seconda saga di Ritorno al futuro.
Nel 1991 è la volta di Belli e Dannati film che ha visto come protagonisti un giovane Keanu Reeves e River Phoenix dove recita la parte di un truffatore tossicodipendente che per vivere si prostituisce; nel 1992, è la volta della partecipazione al rifacimento del film di Hitchcock, Psyco, nel quale riveste il ruolo di fidanzato della protagonista della storia inquietante che tutti conosciamo.
Nello stesso anno recita una piccola parte nel film Il grande Lebowsky dei fratelli Cohen che, già di per sé, è un’investitura.
Nel 1994 è la volta di The Chase, insieme a Charlie Sheen e ad Antony Keids, vocalist dei Red Hot e suo grande amico di vita (di sbronze e di droga). Interpreta il ruolo di un autista di un monster truck che tenta di mandare fuori strada il veicolo del protagonista.
Una delle ultime apparizioni cinematografiche risale al 2014 con il film Low Down, nel quale interpreta la parte del migliore amico di un pianista tossicodipendente. ll film è co prodotto con Keids, a dimostrazione della loro empatia dentro e fuori il mondo dello spettacolo.
Un posto importante nella sua vita cinematografica assume anche il doppiaggio. Ci sarebbero poi altri camei ma preferiamo fermarci alle esperienze più significative.
L’esperimento è stato del tutto positivo in quanto Flea ha dimostrato un discreto talento riuscendo ad interpretare sia ruoli comici che drammatici, il che fa di lui davvero un artista a tutto tondo.
Così irriverente sul palcoscenico, quando le vene del collo sembrano esplodergli da un momento all’altro, Flea si trasforma sul set quasi in un uomo pacato.
In un’intervista ha dichiarato che “recentemente qualcosa è scattato e ho provato ad immaginarmi come sarebbe essere un buon attore. Alla fine mi sono ritrovato dentro questa pazza, piccola, oscura carriera cinematografica fatta di camei. Mi piace soltanto essere una parte della storia del film.”.
Nella sua biografia, “Acid for the Children”, Flea si racconta a tutto tondo sottolineando in particolare quanto la musica gli abbia salvato la vita, Ed anche il cinema, aggiungiamo, visto il successo e la grande professionalità mostrata nell’intraprendere esperienze cinematografiche nelle quali, probabilmente, nemmeno lui credeva.
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