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Fischerspooner: Entertainment

I newyorkesi Fischerspooner tornano a distanza di quattro anni e ci propongono Entertainment: sarà vero divertimento?

Fischerspooner

Entertainment

(Cd, Lo Recordings)

dance

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Fischerspooner_Entertainment_Small“A nulla valgono i mille trucchi e rimedi a cui le belle di un tempo ricorrono per cancellare i guasti che il tempo infligge al loro aspetto”.

Questo detto ci proietta di slancio dalla Grecia antica alla New York targata 2009 per rivelare il momento critico dei Fischerspooner, electro-duo dal passato illustre tornato a riprendersi scampoli di una popolarità ultimamente in declino.

Proprio come una signora vanitosa improvvisamente invecchiata, i pionieri dell’electroclash cercano di rimediare alle rughe creative con live show ad alto tasso di spettacolarizzazione (la cover dell’album docet) e con una continua ricerca del colpo ad effetto a tutti i costi.

Entertainment introduce immediatamente l’ascoltatore in un club esclusivo dalle atmosfere rarefatte e sofisticate (The best revenge) dove il cantato glam-pop sembra prevalere sulla dance. Dopo un inizio promettente, We are electric e Money can’t dance lanciano segnali poco edificanti: riff forzati e falsetti scolastico-sofferenti per una dance ruffiana e sterile, adatta come sottofondo per aperitivi elitari, come dimostra la lunghezza dei brani (in media 4 minuti e mezzo!).

Tra richiami new wave (Door Train Home), tentativi di stupire copiando gli Air (Danse En France, Amuse Bouche) e ambiziosi giochi psichedelici (To the moon), si salvano Supply & Demand, ricca di (in)sano dance pop pettinato con gel extra forte e il riff a base di cubetto di ghiaccio in cocktail di Infidels of the world unite.

Preziosismi velleitari, ripetizioni estenuanti, frenesia di piacere a tutti i costi.

Forse è meglio lasciare questo freddo club così snob e farsi un giro fuori città, in cerca di una vecchia taverna dove trovare un pò di calore e spontaneità dalle chitarre dei menestrelli.

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Marco Tasso
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