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Felixity: recensione di Love Sick

Un rapporto di simbiosi e dicotomia tra felicità e tossicità che prende forma e sostanza in Love Sick, esordio della cantautrice londinese Felixity; tra tormento ed estasi, tra intimità ed esplosioni di pathos.

Felixity

Love Sick

(Komplex Recordings)

R&B, soul, elettro-funk, urban, trip-hop

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Felixity-Love-Sick-recensioneLa ricerca della felicità a tutti i costi, così come l’estrema negatività, può avere effetti tossici sul nostro equilibrio psichico? Diventa sempre più problematico difendersi dalle delusioni che accumuliamo nel quotidiano e da quelle dipendenze affettive che narcotizzano le nostre relazioni interpersonali.

Un rapporto di simbiosi e dicotomia tra felicità e tossicità che prende forma e sostanza in Love Sick, esordio discografico della cantautrice londinese Felixity; tra tormento ed estasi, tra intimità ed esplosioni di pathos.

Love Sick è un concept autoreferenziale, quasi una confessione da parte della giovane autrice britannica, la quale mette in musica le sue esperienze di vita ed una riconoscibile impronta spirituale, mescolando mal d’amore, sesso e dipendenze, attraverso ritmiche elettro-funk intense, ballabili, fresche e sensuali ad atmosfere malinconiche, oniriche, sentimentali e soul.

L’opera prima della “blonde fatal” Felixity disegna un immaginario urban in cui si susseguono scontri tra bande, musica hip hop ed R&B, candidandosi, qualora se ne presentasse l’opportunità, come original soundtrack delle nuove stagioni di serie tv quali il crime drama Power ed il musical drama Empire.

Le nove tracce inedite di Love Sick abbracciano diverse contaminazioni sonore, dove ogni elemento converge in una direzione stilistica che amplifica le virate disco e coreografiche dell’R&B contemporaneo, con la capacità di rievocare e rimodulare le trame melodiche ed i colori vintage del sound Motown, passando dai frizzanti nightclub di Detroit fino a raggiungere le suggestive playas di Ibiza, tra luci soffuse al neon e bottiglie di Krystal.

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Andrea Musumeci
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