Feldman
Imaginary Bride
(Cd, Oliviarecords)
indie-folk, indie-blues
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Massimo Ferrarotto e Tazio Iacobacci, in arte Feldman, arrivano a questa seconda fatica in pieno stato di grazia.
Noti nel giro indie italiano per varie collaborazioni (Loma, Cesare Basile, Hugo Race), proprio a Race hanno affidato la produzione artistica di quest’album, che brilla per semplicità e immediatezza tanto quanto per la qualità delle sue composizioni.
I Feldman sono di Catania, ma potrebbero essere i nipotini bianchi (e malati) di una coppia del Mississipi. Partono dal blues per infettarlo con deviazioni “sporche” tipiche dell’indie (di casa nostra come anglosassone), sprigionando amore sviscerato per tutti i grandi songwriters americani.
Nelle canzoni si sono soprattutto chitarra e batteria, molto semplici, molto scarne, ma allo stesso tempo suonate con una passione rara. Anche il cantato: non cerca mai il virtuosismo, ma sempre il fascino e il rispetto del mood della canzone.
Lasciarsi sfuggire questo disco darebbe davvero un delitto.
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