Fankaz
Burning Leaves of Empty Fawns
(WormHoleDeath records)
skate-core melodico
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I ferraresi Fankaz hanno scelto un nome che da solo è un piccolo manifesto programmatico- fare un cazzo, da cui fancazzista. Se uniamo quest’attitudine al genere skate-core scelto dalla band, viene fuori un progetto fatto da gente che vuole scivolare leggera sulla vita.
E infatti il loro ultimo lavoro Burning Leaves Of Empty Fawns anche se può spaventare per la lunghezza (ben 14 tracce) resta fluido e vario. Cosa non facile per chi suona punk o i suoi derivati.
I Fankaz definiscono il loro genere skate-core melodico-tecnico: un’elaborata dicitura per dire che le composizioni strumentali sono varie e mediamente elaborate, anche se il ritmo sostenuto e sempre simile a se stesso della batteria prevale per tutto l’album, nonché il moto accelerato di tutte le canzoni sia quasi costante.
La formula è sicuramente simile ad altre, ma coerente a se stessa. I ragazzi dichiarano d’ispirarsi in primis ai canadesi Belvedere, e dal 2003 – inizio della loro avventura- ad oggi sono riusciti a trovare una loro visione fatta di italiano fuso con l’inglese (non in questo album) e tante chitarre, urla al limite del growling e cori ottimisti.
Il punto in parte dolente è forse l’inglese, molto italiano nell’accento. Stride se si pensa che il gruppo sia cresciuto a pane e musica d’oltreoceano, e che i nostri non siano sicuramente agli esordi.
Canzoni memorabili? Non chiedetemi tanto. Godetevi l’album se amate il genere. Peace!
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