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Extravergine: Ciao Anima

Dall'area bolognese arrivano gli Exravergine, che con Ciao Anima provano a unire l'irruenza dell'alternative rock anni'90 con la sensibilità pop di casa nostra

Extravergine

Ciao Anima

(Cd, Autoproduzione)

post-grunge, alternative rock

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extravergine-ciao-animaAmici di vecchia data, complici in diverse avventure musicali, Francesco Renco e Marinella Guernelli sono il nucleo degli Extravergine, a cui s’aggiunge Andrea Romagnoli.

Con Ciao Anima, prima fatica sulla lunga distanza, il terzetto dell’area bolognese riprende apertamente la lezione grunge e alternative rock dei primi anni ’90, alleggerendola con una discreta sensibilità pop.

Gli Extravergine, però, pagano pegno per almeno due ragioni. Una produzione che mortifica quanto di buono c’è nel disco e un’urgenza espressiva che rasenta la fretta.

I suoni di Ciao Anima, soprattutto la chitarra, sono decisamente immaturi e non perché i riff siano da buttare (anzi, spesso non sono niente male), ma in quanto registrati e mixati male.

Dicevamo dell’urgenza espressiva degli Extravergine, che scelgono di cantare prevalentemente in italiano. I testi, seppure mai geniali, a volte avrebbero avuto probabilmente bisogno di maggior calma e più tempo per essere limati di qualche ingenuità e qualche salto carpiato metrico.

Ad ogni modo, gli Extravergine – da quello che sentiamo qui – promettono soprattutto come live band, in attesa di trovare un mentore (un produttore) che li prenda per mano per valorizzarne le doti e smussarne i difetti.

Nulla è perduto, dunque, c’è solo bisogno di un po’ di malizia in più e di qualcuno disposto a scommettere su questa band.

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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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