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Enil La Fam: Midst

Esordio sulla falsariga di certo crossover/nu-metal forse non troppo entusiasmante per gli italianissimi Emil La Fam

Enil La Fam

Midst

(Cd, Autoproduzione)

nu-metal

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Enil La Fam- MidstI milanesi Enil La Fam esordiscono con questo Midst commettendo un mezzo passo falso. Al di là delle presunte influenze attinte dalle diverse (ma neanche tanto) tradizioni del rock americano – fra cui post-rock ‘industrial’ grunge e garage – la band fatica a staccarsi da quelle e altre più evidenti fonti, proprio mostrando derivazioni fin troppo ovvie lungo digressioni crossover in parte forse suggerenti il vecchio Mike Patton – nonché tutta la scena presto compromessa del “nuovo” metal anni ’90 -, pur riuscendo sovente a tenersi su un ideale indice di gradimento tirato al massimo per una propensione alla melodia sapientemente gestita.

A lungo andare è quella solita sensazione del “già sentito troppe volte” a suscitare un senso d’inappagamento se non di fastidio che solitamente uno non vorrebbe provare (anche riuscendo a perdonare una prova d’esordio), poiché non basta dichiararsi distanti dalla musica (rock) italiana per essere diversi o innovativi o più bravi di altri. Basterà al massimo come soddisfazione personale o per gli adepti di un/quel genere, contribuendo però così soltanto ad alimentare quel solito stagno tanto rappresentativo proprio di certa tradizione musicale (e non) italiana.

Ma con questo non si vogliono sminuire le qualità reali degli ELF ben identificabili all’interno dell’album, perché il disegno complessivo scaturito dalle trame tutto sommato godibili di quest’esordio è quello di una band che sa ciò che vuole e soprattutto come ottenerlo, ma che rinuncia probabilmente alla possibilità di “spaccare” sul serio per seguire un’Idea di musica acquattatasi fin troppo semplicisticamente al di sotto degli orizzonti possibili dell’infinità multidimensionale…

E ciò è sempre un peccato.

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Angelo Damiano Delliponti
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