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Elizabeth O’Key: Momenti

Quattro brani in Italiano, tre in Inglese e ben cinque 'momenti' strumentali! Al primo album gli Elizabeth O'key sfoggiano subito un coraggio da band navigata...

Elizabeth O’Key

Momenti

(CD, Amrock Records)

hard rock

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elizabethokayI casertani Elizabeth O’Key, esordienti in gruppo, ma non singolarmente debuttanti, si presentano al pubblico con un disco hard rock abbastanza scuro e standard: Chitarra, Basso,  Voce, Batteria e…Punto e Stop. Gli EOK dunque al loro primo bebè pongono l’accento della loro indipendenza non nel contenuto delle singole tracce, ma nel confezionamento dell’intero album. Momenti infatti contiene sette canzoni inedite (quattro in italiano e tre in inglese) intervallate da cinque ‘momenti’ di sola musica con l’ausilio dell’elettronica e dei riff che compongono l’album donando così al disco un retrogusto al sapor di concept-album. Un idea niente male per una ‘signorina primavolta’!

Il disco si apre con i sospiri del Momento 5 che accompagnano l’apertura del sipario fino all’ingresso di Vuoto Z, canzone con la quale gli EOK ci presentano la potentissima voce di Vanna Russo che da adesso in poi ci lascerà solamente riposare durante i vari ‘momenti’ dell’album. I passi del Momento 7 ci guidano dentro Bugia Isterica che parte scura e angosciante, ma poco dopo si apre in ritmi vagamente progressive in un altalenanza di fredde distorsioni e dolci chitarre cristalline per una canzone che sorprende con i suoi vari cambi d’ambientazione. L’elettronica spinta del Momento 8 precede la prima canzone in lingua inglese del disco: Cynical Smile. In questa traccia tipicamente hard rock la voce degli EOK convince oltre che per potenza anche per scelta melodica trovandosi totalmente a suo agio con il cantato in inglese. La Danza Stanca della Bottiglia è una classica ballata rock con un finale che alza sensibilmente il tono, ma che nel complesso risulta un pò fuori dal resto del lavoro. Si prosegue con Getaway e si riprende subito con un bel groove accompagnato da una saturissima chitarra e un ritornello trascinante che lasciano spazio ad un inciso ben strutturato e in crescendo che si sposa felicemente alla tranquillità scura del Momento 15. Con Rabbia Bianca si prosegue su ritmi alti per un pezzo che parla di un rapporto lui – lei – l’altra raccontato dalla parte del terzo attore che decide di farsi mestamente da parte. In coclusione abbiamo il Momento 24 che risulta essere la giusta introduzione al pezzo di chiusura Ashes: traccia compatta e viva per una chiusura degna di nota.

In conclusione gli Elizabeth O’Key dimostrano senza dubbio una spiccata personalità e intraprendenza, ma peccano, probabilmente per via della totale autoproduzione (Amrock Records è in vita solo per questioni legate alla SIAE), nella scarsa varietà del disco. Momenti nella sua totalità risulta un pò monotono a causa dei suoni utilizzati al suo interno che sono in pratica gli stessi dall’apertuta sino al plauso finale che senza dubbio non va negato al quartetto casertano. 2.5/5, sperando che qualcuno li prenda per mano!

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