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Electroadda: recensione disco omonimo

I brianzoli Electroadda arrivano al debutto discografico dopo 10 anni d'attività: note di synth e umori decisamente più rock si mescolano con sapienza

Electroadda

s/t

(Autoproduzione)

alt-rock, electro

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electroadda epElectroadda è un progetto rimasto tra quattro mura brianzole per quasi dieci anni. Nel 2004 infatti Carlo Frigerio (batteria) e Leonardo Ronchi (voce e chitarra), dopo una provvidenziale jam, hanno iniziato a trovarsi settimanalmente per condividere in maniera “intima” la loro comune passione per la musica.

Solo nel 2013 i due amici decidono che è giunto il momento di “esportare” le loro composizioni fuori da quelle quattro mura ed iniziano a suonare in alcuni club lombardi. Oggi, finalmente, arriva anche il loro primissimo EP eponimo.

Il debutto in studio del duo meneghino si muove in più direzioni: dalle atmosfere electro anni ’80 del singolo A Better Life, trascinato dalle note del synth, agli umori decisamente più rock di Star Girl dove la fa da padrona la chitarra elettrica e il cantato di Ronchi si fa più graffiante.

Il lavoro intraprende anche vie psichedeliche e si chiude con Tired, una classic-ballad degna di nota.

Electroadda è un prodotto di qualità nel quale si riescono a sentire gli anni di studio e simbiosi tra Frigerio e Ronchi, evidentemente ascoltatori onnivori che non intendono entrare nel recinto di un genere specifico bensì vogliono continuare a suonare con quella passione intima che li ha tenuti (per scelta) lontani dai palchi per così tanti anni.

 

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Patrick Poini
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