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Dramalove: Condannati a sognare

L'ennesimo disco, dell'ennesimo gruppo, ennesimo clone del niente assoluto. Dramalove, un successo garantito

Dramalove

Condannati a sognare

(Cd, Fondazioni Sonore)

rock

[starreview tpl=16]

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Come dei vecchi alchimisti, misteriosi personaggi attenti solo al denaro, fanno esperimenti su giovani musicisti italiani, cercando di trovare il “disco filosofale” che trasformi qualunque suono da pattume in oro. Li trovano nei cosiddetti talent show e li presentano in maniera martellante su MTV, non ho ancora capito bene come funziona la cosa, e non mi interessa neanche!

Prendono dei ragazzini, non importa neanche che siano bellissimi, l’importante è che abbiano l’aria da sfigati depressi, che vestano da deficienti ed abbiano i capelli da truzzi. Musicalmente producono un bel mescolone di Muse, U2, Tiziano Ferro, Gigi D’alessio, Cristina D’Avena, un po’ di metal che ci sta sempre bene, ed un pizzico del cantante, o gruppo che va per la maggiore in quel momento. Ed ecco l’esercito dei replicanti che invade il pianeta, pronto ad accontentare una infinita schiera di ragazzine perennemente in calore a causa della cattiva alimentazione che le ha fatte crescere troppo velocemente.

Ci tengo a precisare che la precedente descrizione non è quella dei Dramalove, bensì di tutti quei gruppi che come i Dramalove hanno totalmente devastato culturalmente la musica italiana, cercando di attirare su loro l’attenzione che potrebbe essere invece dedicata a chi la musica la fa davvero. Vi assicuro che in Italia ci sono tantissimi gruppi che fanno meravigliosa musica e che non riescono a trovare gli spazi per farsi conoscere.

La cosa che mi fa più spavento è che forse non ci siano neanche dei veri e propri discografici dietro e che ‘sti ragazzi credano veramente in quello che fanno e che dicono. Allora una paio di domande per loro, tra cinque o dieci anni, dove pensate di essere? Per chi pensate di scrivere le vostre canzoni?

In tutto ciò, il disco dei Dramalove, Condannati a Sognare, com’è? Una banalità continua, ben prodotta e ben suonata. Non pattume. Onestà intellettuale? Tracce.

Venderà tantissimo, glielo auguro, a tutta quella mandria di giovani quindicenni, che un tempo, tanti anni addietro, avevano Bowie, adesso hanno Dramalove, Lost e Dari. Speriamo si salvino. Sia il pubblico di ragazzine, sia i ragazzi idolatrati.

Se volete potete continuare a leggere la versione alternativa di questa recensione:

il nuovo disco dei giovani Dramalove, Condannati a Sognare, rispecchia al 100% tutti i desideri e i valori delle nuove generazioni che affollano i loro concerti. Ritmi incalzanti, cavalcate rock che inebriano con suoni taglienti le giovani fan del gruppo, composto da tre talentuosi ragazzi dall’aspetto in linea con la moda del momento: longilinei, efebici, con tagli di capelli estrosi e trucchi glam. Le canzoni raccontano le emozioni che il loro pubblico vive quotidianamente, sogni irrealizzati, sogni infranti, sogni da inseguire. Solo sogni, una semplice condanna. Una buona produzione ed una buona campagna mediatica accompagnano l’uscita del disco, che si risolverà in un sicuro successo di vendite.

Sembrano due recensioni differenti? Invece sono esattamente identiche. La seconda ha però un particolare, onestà intellettuale: zero. Cercate di apprezzare la sincerità.

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