Die Krupps
Volle Kraft Null Acht
(Cd, Synthetic Symphony)
industrial/electro/ebm
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Raccolta di remix per i Krupps. In particolare, Volle Kraft Null Acht ripropone, sotto la lente caleidoscopica dei remissaggi, l’album Volle Kraft Voraus, uscito nel 1982.
Un’ottima occasione per tornare indietro nel tempo e riscoprire una band pionieristica la cui influenza si estende anche a molti artisti contemporanei.
In generale si nota una grande aderenza agli originali, ed una trasformazione dei loro aspetti più secchi ed aspri in una roboante nuvola elettronica ed iper-tecnologica, accelerata.
Interessante la possibilità di confrontare all’interno di un unico disco diverse interpretazioni dello stesso pezzo, come nel caso di Volle Kraft Voraus, presente sia nella versione sorda e martellante del duo svedese Spetsnaz, che apre l’album, sia in quella graffiante e ballabile di Thomas P. Heckmann. Anche Das Ende Der Träume ha un doppio esito: i tedeschi Funker Vogt gli conferiscono un’aria cupa e appiccicosa e i loro connazionali Project Pitchfork la propongono in veste pulsante e rumorosa, e come se fosse invasa dal fumo. Il piglio aspro e metallico di Wahre Arbeit, Wahrer Lohn è reso più acquoso dai KMFDM, sublimato da pulsazioni martellanti, smussate ma accelerate in modo vertiginoso.
Interessanti i rifacimenti di Lärm Macht Spass ad opera di Stormtrooper (Austria), strana e distorta, piena di rumori da acciaieria o quella di Tod Und Teufel del newyorkese The Horrorist, molto dark e acida ma con un che di allegro e spensierato dato dalla voce.
Le restanti collaborazioni annoverano gli inglesi Inertia con il Für Einen Augenblick, veloce, distorto e arioso, e Modulate, inglese anch’egli, con la concitata ma un po’ noiosa Du Lebst Nur Einmal, i tedeschi Girls Under Glass alle prese con Neuen Helden e infine i Leæther Strip, progetto danese che robotizza e ammorbidisce la martellante e aggressiva Goldfinger.
Un album che agisce su due fronti, quindi: da una parte, celebrando i circa trenta anni di attività dei Krupps stimola a conoscerne ed apprezzarne le prime opere, dall’altra invita all’ascolto di una congerie internazionale e variegata di artisti.
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