David Sylvian
When Poets Dreamed of Angels
(Dvd, Woodstock Tapes)
ambient, experimental, elettronica
_______________
Mentre sta trovando una serie di difficoltà dopo l’altra per la pubblicazione del già pronto Manafon (che ora finalmente sembra programmato per il 14 settembre), David Sylvian riprende il “credo” di Robert Fripp (probabilmente imparato durante gli anni di fruttifera collaborazione): non si butta via niente.
Forse in quest’ottica nasce When Poets Dreamed of Angels, la testimonianza del Fire in the Forest Tour che, nel 2004, portò in giro per il mondo l’album Blemish e la sua versione remixata The Good Son Vs The Only Daughter.
In particolare il 24 aprile la televisione giapponese riprese il concerto di Tokio, registrandolo in hdtv, per poi trasmetterlo a notte fonda tagliandone tre canzoni. L’ora e mezza scarsa andata in onda (con audio in Dolby Digital e video in 4:3) è per anni abbondantemente circolata come bootleg e ora Sylvian ne ha ripreso le fila per farne un’uscita ufficiale.
Con lui sul palco c’era il fido fratello Steve Jansen alle percussioni e Masakatsu Takagi ai visuals.
Il risultato è un percorso suggestivo e ipnotico nell’universo di Sylvian di qualche anno fa, in cui pochissimi sono gli spunti dal passato, funzionali a rivelare qualcosa d’altro.
La finale Jean the Birdman, infatti, eseguita senza i “mostri” Fripp, Gunn e Mastellotto assume un senso completamente diverso: scarnificata per chitarra e percussioni diventa un blues “bianco” che è la chiave di lettura di tutto l’ultimo percorso di David Sylvian, ovvero mascherare d’elettronica ambientale le radici della musica nera, scoperte dall’artista inglese da quando vive, per ragioni sentimentali, nel sud degli Stati Uniti.
Gli amanti di Sylvian ultima maniera andranno in brodo di giuggiole per questo documento, quelli del primo periodo tireranno al piccione con le solite argomentazioni sull’eccessiva introspezione in cui il “nostro” è caduto, i fans di sicuro già avevano questo video. A tutti segnaliamo che l’audio è di qualità abbastanza buona, seppure solo a due canali, che il video è più che dignitoso e che è assente qualsiasi tipo di menu, tanto che per saltare da una canzone all’altra non c’è altro modo d’orientarsi che non la custodia del disco.
Gli ultimi articoli di Massimo Garofalo
- Platonick Dive: recensione di Take A Deep Breath - October 23rd, 2024
- Francesca Bono: recensione di Crumpled Canva - October 17th, 2024
- Permafrost: recensione di The Light Coming Through - October 15th, 2024
- Visor Fest 2024 (dEUS, The Charlatans, The Mission, Kula Shaker...): ecco com'è andata - September 30th, 2024
- Monolake: recensione di Studio - September 27th, 2024