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Colore Perfetto: Il Debutto

Grazie all’amicizia con Moltheni, presente in questo disco in alcune canzoni, esordiscono con Il Debutto i perugini Colore Perfetto, dieci brani in formato rock d’autore italiano

Colore Perfetto

Il Debutto

(Cd, La Tempesta, 2008)

canzone d’autore

_______________

Da Perugia arriva un trio che da un anno ha stretto una collaborazione importante con l’amico Umberto Giardini in arte Moltheni, che qui partecipa con grande entusiasmo alla realizzazione del disco tanto da pensare che faccia parte anche lui della formazione.

I Colore Perfetto hanno cominciato a scrivere proprie canzoni pubblicando due anni fa un Ep e a seguire hanno fatto da supporto al tour di Moltheni. Giacomo Fiorenza, noto produttore dell’indie rock italiano, ha seguito il loro progetto partecipando alle registrazioni del disco.

Ne emerge un album di canzoni poetiche, con quel soft rock fatto di soffusi arpeggi e pennate ariose, un cantato morbido riempito di testi da migliorare ma che regalano già un apprezzatissimo ascolto, come in Tempi Migliori, che apre il disco ricordando qualcosa tratto da Bahamas dei Ritmo Tribale.

Al primo ascolto che faccio di un disco non leggo mai le note di presentazione che arrivano in redazione per non farmi influenzare da pregudizi, immaginate la sopresa trovando nella traccia numero due l’inconfondibile voce di Moltheni in Un Giorno Qualunque. Canzone bellissima e ariosa, che si apre con una pennata di chitarra acustica e un incedere di basso e batteria che accompagnano la poesia di questo brano. Complimenti.

Sembra di sentire un brano dei Massimo Volume in Immobile attendo, e Moltheni lo risentiamo ancora in una strofa de Il Muro, arricchendo notevolmente il lavoro fatto dai perugini. In generale le canzoni di questo disco si aggirano sui tre minuti l’una, brani che scorrono a volte vibranti ma preponderamente acustici, con quelle chitarre che fanno da tappeto sonoro sulla voce un po’ sonnambula in un notturno adagio. La prima parte del disco è sicuramente interessante, la seconda un po’ meno coinvolgente, ma come disco di esordio merita un sincero “andate avanti così”. Il tutto dura una mezzoretta e fila via piuttosto fluidamente per farvi compagnia senza troppo danno. Provateci.

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Luca Paisiello
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