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Coldplay: recensione concerto di Nizza, 22 maggio 2012

Se non potete aspettare il 24 per sapere come sarà la data italiana dei Coldplay, ecco un’anteprima di quello che vi aspetta…direttamente dai nostri cugini d’oltralpe

Coldplay

Nizza, Stadio Charles-Ehrmann, 22 maggio 2012

Live report

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coldplay-recensione-concerto-nizza-2012Un assaggio di quello che sarebbe stato il Mylo Xyloto tour i Coldplay ce l’hanno dato lo scorso giugno durante la loro fugace apparizione all’Heineken Jammin’ Festival. Gli ingredienti c’erano già tutti: l’incredibile coreografia, la straordinaria energia percepita sopra e sotto il palco e l’indubbio talento musicale. Proprio questo mix mi ha spinto fino a Nizza per vedere la loro performance, nonostante la band non rientri nella cerchia dei miei preferiti. Sapevo infatti che non sarei rimasta delusa. Ed è andata esattamente così.

Lo stadio Charles-Ehrmann di Nizza (Francia) è una location alquanto piccola se si pensa all’afflusso di gente previsto, soprattutto dall’Italia. Molti infatti non sono riusciti a prendere i biglietti per la data successiva, quella di Torino appunto, e nel prato come sulle tribune non è insolito sentire parlare italiano. Ma nemmeno inglese, spagnolo e tedesco: un tale poliglottismo è il risultato del grande successo che i Coldplay riscuotono un po’ ovunque, in particolare in Europa.

Sebbene i due gruppi spalla (Marina and the diamonds e Rita Ora) inizino come da biglietto alle 20.30, Chris Martin e soci guadagnano il palco solo alle 22.00: fortunatamente la giornata è mite e l’attesa sopportabile. On stage ogni elemento rispecchia perfettamente lo stile adottato per la grafica dell’ultimo album e soprattutto degli ultimi video: un muro di graffiti in puro stile metropolitano è seminascosto da 5 enormi cerchi (forse un riferimento alle olimpiadi che si terranno in madrepatria?), che fungono da altrettanti maxischermi per la proiezione non solo di immagini live, ma anche di splendidi giochi di luce e comunicati al pubblico, più che mai coinvolto nella performance. Durante i cambi palco vengono proiettate diverse scritte che invitano a indossare il braccialetto colorato consegnato all’ingresso, in quanto parte integrante dello spettacolo.

Allo spegnersi (ed è il caso di dire finalmente!) delle luci, tutto diventa un po’ più chiaro: lo stadio si illumina di mille luci a led scaturite proprio dai suddetti bracciali, mentre dal palco partono i fuochi d’artificio. Quando si dice un inizio col botto. Sulle note di Mylo Xiloto e Hurts like Heaven i Coldplay si palesano e danno inizio a un’ora e mezza di concerto. E’ incredibile l’effetto scenico che riescono a ottenere durante i primi brani e che prosegue su In my place con un’esplosione di figurine di carta colorata. Con l’apparizione finale di grandi palloni ad aleggiare sulla folla comincio però a pensare che il troppo stroppia, rischiando di allontanare l’attenzione dagli artisti sul palco. Mezzuccio questo di cui la band capitanata da Chris Martin proprio non ha bisogno.

Major Minus dà una svolta decisamente più rock, a riprova del fatto che il quartetto inglese sarà anche famosi in tutto il mondo per le sue ballad d’effetto, ma in realtà è un ensemble di musicisti estremamente validi che si sanno muovere su diversi fronti e sono capaci di scrivere testi d’effetto che non parlino necessariamente d’amore. Ecco perché resto abbastanza tiepida di fronte alla versione lenta al piano di Yellow, fortunatamente solo abbozzata.

Unica nota stonata della serata è rappresentata da Princess of China, il duetto con Rihanna che sta spopolando nelle charts. Ci si chiedeva proprio chi avrebbe cantato la parte femminile e…sorpresa! Uno dei maxischermi proietta un video della cantante in versione geisha/dea Kali. Ci saranno forse questioni di diritti dietro questa scelta, ma personalmente l’ho trovata un po’ una caduta di stile.

Non mancano ovviamente pezzi come Viva la Vida, che coinvolgono il pubblico in un coro senza fine, così come le più recenti Charlie Brown e Paradise, durante le quali continuano i giochi di luce, ulteriormente alimentati dagli effetti che si rincorrono sugli spalti opposti al palco e dalle grandi lampade colorate posizionate a fronte e ai lati del main stage. Un attimo di pausa e Chris si sposta sul palco secondario alla fine della passerella centrale, raggiunto poco alla volta dal batterista Will Champion (al piano per l’occasione), dal chitarrista Jonny Buckland e infine dal bassista Guy Berryman, per una versione acustica di Us against the world, dedicata alla “sua bellissima moglie Gwyneth” e di Speed of sound.

Di ritorno sul main stage, è giunta l’ora di sparare le ultime cartucce: Clocks, la romantica Fix you e l’attesissima Every teardrop is a waterfall mettono la parola fine a questa serata pirotecnica nel vero senso della parola, in cui niente è lasciato al caso e le emozioni sono intense per ogni singola canzone. Ancora una volta i Coldplay sono stati in grado di far sentire il pubblico una parte essenziale e vibrante della loro performance, grazie a un feedback unico e a una prestazione eccellente. Riuscendo così a conquistare anche una platea ostica e nazionalista come quella dei padroni di casa, che avrà sicuramente apprezzato il buon francese sfoggiato da Chris Martin.

Setlist Coldplay live a Nizza, 22 maggio 2012:

Back to the Future Theme

Mylo Xyloto

Hurts Like Heaven

In My Place

Major Minus

Lovers In Japan

The Scientist

Yellow

Violet Hill

God Put A Smile Upon Your Face

Princess of China

Up in Flames

Warning Sign

A Hopeful Transmission

Don’t Let It Break Your Heart

Viva La Vida

Charlie Brown

Paradise

Us Against the World

Speed Of Sound

 

Encore:

Clocks

Fix You

M.M.I.X.

Every Teardrop is a Waterfall

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