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Chickenhawk: A. Or Not?

EP un po' deludente per i londinesi Chickenhawk che tentano di farci entrare in un mondo un po' alienato ma che riescono, purtroppo, a creare un'atmosfera caotica e poco fantasiosa

Chichenhawk

A. Or Not?

(CD, Brew Records)

progressive metal, experimental rock

[starrewiev]

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Chickenhawk- A. Or NotFretta.

Non avrei pensato che mi sarebbe bastata una sola parola per descrivere questo EP dei londinesi Chickenhawk. In effetti non credo ne servano di più. Forse perché la brevità e l’immediatezza di questo lavoro colpisce subito nel segno non lasciando molto spazio all’immaginazione. Forse perché non ci sono particolari “effetti speciali” che riescano a dare a questo gruppo una particolare caratteristica che li riesca a contraddistinguere dalla miriade di altre band che ogni giorno fanno il loro “ingresso” nella scena rock/metal internazionale. Sarà anche il fatto che solo tre canzoni, probabilmente, non sono abbastanza per poter giudicare un gruppo, soprattutto quando due di queste sono talmente simili da sembrarne una sola.

A. Or Not è un concentrato di batteria pulsante e chitarre imapzzite.

E dire che alla prima traccia, I Hate This, Do You Like It avevo ben sperato. Mi era sembrato che Paul Michael Astick  (Guitar/Vocals), Ryan Thomas Clark  (Bass/Vocals), Mathew John Graham Reid (Drums), Robert James Stephens (Guitar) avessero qualcosa di diverso da farci ascoltare. Ma, nonostante un ottimo inizio, la canzone non riesce a decollare. Non riesce a catturare al cento per cento l’attenzione. E la situazione non migliora con le altre due tracks Son Of Cern e NASA vs ESA. Certo, il sound aggressivo ed incalzante, vagamente riconducibile a System Of a Dawn e Placebo non è male. Peccato, però, anche per la scarsa pulizia dei suoni che, invece di dare quel tocco in più, sembra togliere qualità agli accordi.

Credo che l’unico errore sia stato quello di usare pezzi troppo somiglianti tra loro. Tanto da non riuscire ad apprezzare appieno tutte le sfumature della musica di questi quattro ragazzi.

Ma non disperiamo, anzi…speriamo nel long-playing.

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