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Chemical Brothers: Further

Further è l'album "adulto" dei Chemical Brothers; lunghe cavalcate techno, psichedelia elettronica e gli ingredienti di sempre, senza l'ossessione per le hit a tutti i costi

Chemical Brothers

Further

(Cd, Emi)

electronica

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chemical-brothers-recensione-furtherLa curiosità di ascoltere questo Further era davvero forte, dopo il mezzo passo falso di We Are the Night, che conteneva potentissimi hit single come Do It Again e imbarazzanti canzoncine (Salmon Dance), oltre a una serie di riempitivi e a brani passabili.

Dopo tre anni, eccoci dunque alle prese con Further, con i suoi pregi e i suoi difetti.

Cominciamo subito dai difetti, che sono essenzialmente due. Il primo è l’opening Snow, tanto lunga quanto brutta e inutile. Il secondo riguarda il sound dei Chemical Brothers, mano a mano sempre spintosi in avanti – almeno fino al 2005, per dieci lunghissimi anni – e ora consolidatosi verso quei lidi tranquilli e sicuri che proprio loro hanno scoperto. Con Further consacrano e rivedono a loro modo anche il lavoro dei Daft Punk e di Mr Oizo, ma quest’album non verrà ricordato come innovativo per alcunché.

Poco male. Perché superato lo scoglio dei cinque minuti di Snow, Escape Velocity già ci riconcilia con i “fratellini chimici”. E’ un monumento di quasi tredici minuti, fatto di accellerazioni, frenate, derive psichedeliche (così come le intendono i Chemicals, ovvio) e ritmi implacabili. Tutti i brani sono abbondantemente sopra i cinque minuti (e infatti il disco ne conta otto in tutto) ma non per stanche ripetizioni, solo purché stavolta i CB – che non devono dimostrare più nulla a nessuno – si sono presi tutto il tempo di cui hanno ritenuto di aver bisogno per affermare il loro Verbo techno, senza inseguire il singolone a tutti i costi.

Pur senza obbedire alle regole della modulazione di frequenza, Horse Power fa forse eccezione: è una potenziale techno-hit destinata a rimanere nel cuore degli appassionati a lungo, fra nitriti di cavalli campionati e (anche stavolta) progressioni ritmiche tanto ipnotiche quanto irresistibili.

La stessa Swoon, che avevano sentito già quasi un mese fa come singolo in anticipo sul l’album, su Cd si prende quasi undici minuti per sviluppare il suo mantra, ben più affascinante qui che nella scialbetta radio edit.

Tra autocitazioni e rispetto per la lezione dei New Order, i Chemical Brothers hanno confezionato un bel disco, ma soprattutto un album maturo, “adulto”, che se frega allegramente di tutto e non cede ad alcun tipo di compromesso, men che meno a quello della ricerca del guest-famoso-che-non-ti-aspetti, che infatti non c’è.

Dotatisi di un nuovo mixer digitale a 16 canali da montare sul palco, per vederli di nuovo in azione dal vivo bisognerà aspettare il 2011, fatta salva qualche rara apparizione di questa estate e pochissimi dj-set.

Da segnalare inoltre che Further è disponibile come Cd, doppio Lp e come Cd + Dvd, contenente tutti i visual che verranno proiettati nei live.

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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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