Con Burn Lisa Gerrard & Jules Maxwell (Dead Can Dance) sembrano volersi riconciliare col mondo (ri)abbracciarne e (ri)celebrarne la bellezza con un senso di stupore che arriva tale e quale nelle loro composizioni.
I My Life With The Thrill Kill Kult, vere e proprie leggende della scena gothic-disco internazionale tornano con Sleazy Action, una cavalcata elettronica sulle praterie più variegate possibili, tra industrial, drum 'n bass, synth pop, disco dance ed avanguardie pop-ambient.
Seconda fatica per gli Squeamish Factory, band italiana di una certa esperienza, che in Plastic Shadow Glory continua il suo percorso di crescita, mettendo insieme un pugno di canzoni toste e piene di energia.
Fenice di Francesco Setta è un lavoro bello, nel senso più nobile della parola, condito da ottime canzoni che non annoiano, ma crescono con il passare degli ascolti.
Un ritratto nichilista, a suon di indie rock, della grigia quotidianità. Facciamo un tuffo nel Futuro Nostalgico di Zedr.
Adriano Lanzi con il suo The Calling ci porta in una dimensione che non è solo musica strumentale, ma un vero e proprio viaggio nell'animo umano.
I Greta Van Fleet tornano alla ribalta con il loro secondo album, forte di uno spartito compositivo dall'impronta decisamente più matura e di caratura superiore rispetto alle precedenti pubblicazioni. Ma senza rinunciare a quel retaggio classic rock di ispirazione seventies.
L’album di debutto di Taff, Beat –Pocalypse, racconta la distanza nei rapporti interpersonali come barriera insuperabile, ma anche comfort zone dove ritrovare se stessi.
Kibeho degli Iqonde è una grandine di suoni math rock, al cui interno s'alternano ritmiche serrate, beat granitici, distorsioni dissonanti e atmosfere dilatate.
I Van Kery si destreggiano alla perfezione tra coordinate rock e blues, dando origine a una mistura mai tramontata, ma dal grande fascino.
Parliamo dei The Persian Leaps e del loro nuovo EP. Smiling Lessons non può non far breccia negli animi sensibili, grazie a melodie trascinanti e ad interpretazioni emozionali riuscite.
Che forma assumerà la nostra vita nel tempo che ci resta ancora su questa terra? Piers Faccini ci porta a interrogarci sulla strada da intraprendere in questi tempi incerti.
Lorenzo Ciavola, in arte Moonmine, dà continuità alla sua filosofia do-it-yourself di matrice cantautorale, in un dialogo costante, intimo e delicato tra materiale acustico e arrangiamenti digitali.
I Casini di Shea rievocano il fervore espressivo delle stagioni della controcultura alternative rock, innaffiando il tutto con dosi massicce di alka seltzer.
Per gli amanti di ogni sfumatura dell'elettronica, dal trip hop al breakbeat, davvero prezioso questo Blacksmith ad opera di Runaway Horses. Un progetto di respiro internazionale.