Cara Calma
Gossip
(Piuma Dischi)
emo-power, emo-rock, indie-rock, punk rock, easy listening rock
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A distanza di quasi tre anni dalla pubblicazione del secondo disco Souvenir e a quattro dall’ottimo esordio con Sulle Punte Per Sembrare Grandi, la emo-power band bresciana Cara Calma manda alle stampe il suo terzo lavoro in studio intitolato Gossip, edito per Piuma Dischi e anticipato dall’uscita dei singoli Altalene, VMDV e Consumarci.
Il giovane quartetto indie-rock (composto da Riccardo Taffeli alla voce e chitarra, Cesare Madrigali alla chitarra, Fabiano Bolzoni alla batteria e Gianluca Molinari al basso), già con un discreto background di esperienze musicali alle spalle, e nell’attesa che si torni alla vecchia normalità dei concerti dal vivo, mette in musica un ventaglio di episodi sonori dall’impatto immediato e dall’impronta marcatamente emo-power: da una parte, traendo ispirazione da quel retrogusto alternative che riconduce al malessere intestino e adolescenziale degli anni ’90, e dall’altra sfociando sulle inflazionate sponde dell’indie rock tricolore dei Duemila, con evidenti riferimenti calligrafici (forse troppi) a realtà popolari quali Ministri, Fast Animals and Slow Kids e The Zen Circus.
Quello dei Cara Calma (prodotti proprio da Davide “Divi” Auteliano) è un rock di provincia omogeneo, energico, fresco, impetuoso, sanguigno, epidermico, aspro e malinconico, che si materializza attraverso dieci tracce dal forte potenziale radiofonico e con un impianto ritmico dall’incedere sostenuto: uno spartito che si muove in equilibrio sui riverberi di sonorità melodiche, graffiate e agrodolci ed atmosfere cariche di pathos viscerale, cercando di assolvere alla propria missione catartica dando alla luce un’opera rock da arena, cantata a squarciagola, da ascoltare rigorosamente ad alto volume, e che ha nella dimensione live il suo habitat naturale.
Contrariamente al trend discografico del momento, sommando e mescolando le esperienze di vita di ogni componente del gruppo, in un’attualità sempre più barricata nell’immobilismo degli psicodrammi quotidiani e condizionata dall’emergenza sanitaria causa Covid, i Cara Calma continuano a promuovere il loro brand identity, a rimanere circoscritti al perimetro del loro know-how, a tirare dritti per la propria strada stilistica, un calcio dopo l’altro (speriamo non in faccia, come al povero Aimone Romizi) e a ruggire come una vecchia leonessa ferita.
In questo terzo capitolo discografico, la formazione lombarda, raccontando un certo spaccato della società contemporanea e abbracciando le nostre insicurezze e l’ossessione di convivere coi nostri demoni, si impegna ad alimentare la propria fiamma cantautorale ed emotiva, mediante una serie di canti di battaglia e un mix di riff rabbiosi, sognanti e umorali, ma al contempo dal sound accattivante.
L’apparato testuale di Gossip raccoglie tematiche inquiete e irrequiete in cui si parla (nemmeno a dirlo) di disagio, mancanze e del non volersi uniformare all’esibizione circense della cultura moderna: liriche affrontate in maniera diretta, di stomaco, di pancia, che hanno come epicentro conduttore l’eterna lotta esistenziale dell’essere umano contro le quotidiane difficoltà materiali, le temporanee fughe dalle responsabilità, le dolorose rinunce, il disfacimento sentimentale legato al corso altalenante di quelle relazioni interpersonali rivestite di apparente ipocrisia e che, purtroppo, non risparmiano nessuna generazione.
Anche correndo il rischio di scadere in una facile retorica, questo è quello che succede, fra crisi d’identità, false aspettative, cinismo e disillusione, all’interno di una società dispersiva, individualista, iperconnessa e passiva nei confronti di un presente sempre più anestetizzato e di un futuro rimandato a data da destinarsi, il cui ruolo etico è costantemente distratto dalla mercificazione del marketing usa e getta, dall’omologazione dei linguaggi virtuali, dalla spettacolarizzazione del dolore, dalle trappole dell’hype mediatico, da un perverso voyeurismo e, giustappunto, dalla vacuità effimera del pettegolezzo e dall’intrattenimento superficiale delle chiacchiere da cortile online. In buona sostanza: dal gossip.
Qualcuno, facendo spallucce, direbbe che oggi funziona così. Verosimilmente, potremmo affermare che è sempre stato così, e che la saturazione tecnologica di cui siamo sia vittime che carnefici, oggigiorno, risponde al consueto e circolare meccanismo di domanda e offerta. Ma è palese che, nella giungla odierna degli hashtag, delle fake news e dei like taumaturgici, la digitalizzazione delle dinamiche interattive e dell’informazione abbia ampliato e globalizzato la cassa di risonanza della comunicazione contemporanea, dove ogni attività sociale sembra aver disperso qualsiasi forma di prospettiva e profondità.
In un’epoca orwelliana e polarizzante che affoga in quella sensazione di inadeguatezza mista a insoddisfazione, in cui gli individui perseverano nel consumarsi appresso alle solite domande senza risposta, rigettando il valore delle radici, collezionando gli stessi errori del passato e rincorrendo l’illusione di nuove speranze, i Cara Calma accarezzano ostinatamente l’idea surreale e analgesica di poter riavvolgere il nastro dei ricordi e del tempo, aspettando (invano) il momento migliore per resettare e cambiare pelle.
Gossip racchiude tutto questo: un macrouniverso composto da miliardi di persone connesse tra loro come vasi comunicanti ed accomunate da infinite e differenti rotte. Eppure, in fondo, siamo tutti uguali, come alberi spogli e lividi, destinati allo stesso, inevitabile epilogo. Nel frattempo, c’è chi è pronto a garantirsi il comfort dei propri comodi divani, dai quali arrivano i consigli migliori, e chi, come i Cara Calma, è ancora lì a sudare e a sbattersi per tramandare, come avveniva di padre in figlio, il DNA e la tradizione del caro e vecchio artigianato rock.
https://www.facebook.com/caracalma
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