Brilliants at Breakfast
Romy’s Garden
(Cd, Seahorse Records)
post-rock
_______________
Sotto contratto per la napoletana Seahorse dell’ex Ulan Bator Paolo Messere, i palermitani Brilliants at Breakfast di rifanno esplicitamente al post-rock di matrice nordeuropea e americana e, velatamente oltre che saltuariamente, ad alcune fascinazioni shoegaze.
Il loro Romy’s Garden non si preoccupa minimamente né delle mode né degli standard discografici attuali.
I Brilliants at Breakfast sono lontani dalle mode nella misura in cui la loro musica è squisitamente di matrice anni ’90, quella in cui le parti strumentali sono predominanti e prendono l’ascoltatore per mano, per portarlo in territori tanto lontani quanto ovattati. E non rispettano i moderni standard discografici, pericolosamente ingabbiati in dischi veloci come bere un bicchier d’acqua, perché (co)stringono l’ascoltatore in una morsa sonora ora quieta e ora disperata per oltre un’ora.
La visione post-rock dei “nostri” è condita da abbondanti dosi di psichedelica, tanto da far immediatamente individuare tra le loro muse band come Mogwai ed Explosion in the Sky, ma è altrettanto chiaro che hanno bene tenuto a mente anche la lezione dei primi Radiohead e del loro modo di affrontare la materia pop.
Romy’s Garden è dunque una minestra riscaldata? Manco per niente!
I Brilliants at Breakfast (nome che rimanda a Oscar Wilde) hanno personalità e tante idee di prima mano, almeno tante quante ne servono a confezionare un album come questo, ben suonato, ben scritto, sufficientemente originale pur essendo riconoscibile all’interno di un filone. Non sempre a suo agio è la voce di Alex Valenti, a volte un po’ dimessa in alcuni passaggi che forse avrebbero richiesto maggior energia e, invece, decisamente più a suo agio nelle parti più “normali”.
Uno dei tanti pregi di Romy’s Garden risiede nella sua capacità di proporsi come un “uno” e non come una semplice raccolta di canzoni. Si lascia senza fatica ascoltare dall’inizio alla fine. Anzi. Ogni canzone è la perfetta conseguenza di quella precedente. Il viaggio è un po’ lungo, lo abbiamo premesso, ma ne vale la pena.
http://www.myspace.com/thebrilliantsatbreakfast
Gli ultimi articoli di Massimo Garofalo
- Platonick Dive: recensione di Take A Deep Breath - October 23rd, 2024
- Francesca Bono: recensione di Crumpled Canva - October 17th, 2024
- Permafrost: recensione di The Light Coming Through - October 15th, 2024
- Visor Fest 2024 (dEUS, The Charlatans, The Mission, Kula Shaker...): ecco com'è andata - September 30th, 2024
- Monolake: recensione di Studio - September 27th, 2024