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Brilliants at Breakfast: Romy’s Garden

Il post-rock parla palermitano. E i Brilliants at Breakfast, pur tenendo bene a mente la lezione dei "padri" riescono ad aggiungere del loro a un filone fin troppo (o mai troppo?) sfruttato

Brilliants at Breakfast

Romy’s Garden

(Cd, Seahorse Records)

post-rock

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Sotto contratto per la napoletana Seahorse dell’ex Ulan Bator Paolo Messere, i palermitani Brilliants at Breakfast di rifanno esplicitamente al post-rock di matrice nordeuropea e americana e, velatamente oltre che saltuariamente, ad alcune fascinazioni shoegaze.

Il loro Romy’s Garden non si preoccupa minimamente né delle mode né degli standard discografici attuali.

I Brilliants at Breakfast sono lontani dalle mode nella misura in cui la loro musica è squisitamente di matrice anni ’90, quella in cui le parti strumentali sono predominanti e prendono l’ascoltatore per mano, per portarlo in territori tanto lontani quanto ovattati. E non rispettano i moderni standard discografici, pericolosamente ingabbiati in dischi veloci come bere un bicchier d’acqua, perché (co)stringono l’ascoltatore in una morsa sonora ora quieta e ora disperata per oltre un’ora.

La visione post-rock dei “nostri” è condita da abbondanti dosi di psichedelica, tanto da far immediatamente individuare tra le loro muse band come Mogwai ed Explosion in the Sky, ma è altrettanto chiaro che hanno bene tenuto a mente anche la lezione dei primi Radiohead e del loro modo di affrontare la materia pop.

Romy’s Garden è dunque una minestra riscaldata? Manco per niente!

I Brilliants at Breakfast (nome che rimanda a Oscar Wilde) hanno personalità e tante idee di prima mano, almeno tante quante ne servono a confezionare un album come questo, ben suonato, ben scritto, sufficientemente originale pur essendo riconoscibile all’interno di un filone. Non sempre a suo agio è la voce di Alex Valenti, a volte un po’ dimessa in alcuni passaggi che forse avrebbero richiesto maggior energia e, invece, decisamente più a suo agio nelle parti più “normali”.

Uno dei tanti pregi di Romy’s Garden risiede nella sua capacità di proporsi come un “uno” e non come una semplice raccolta di canzoni. Si lascia senza fatica ascoltare dall’inizio alla fine. Anzi. Ogni canzone è la perfetta conseguenza di quella precedente. Il viaggio è un po’ lungo, lo abbiamo premesso, ma ne vale la pena.

http://www.myspace.com/thebrilliantsatbreakfast

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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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