Boskovic
A Temporary Lapse of Heaven
(Autoproduzione)
rock, blues, beat, brit-pop
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Nome italiano, cognome dal sapore est europeo e un Sound, quel sound con la S maiuscola, decisamente britannico. Boskovic, nome d’arte per Luca Boskovic, ha del talento da vendere e ce lo dimostra in A Temporary Lapse of Heaven, prima produzione dell’artista.
Man mano che le undici tracce presenti nell’album si susseguono si viene a creare un’alchimia musicale preziosa, fatta di una pasta sonora che, nonostante estremamente moderna, potrebbe benissimo essere uscita dagli Abbey Road studios nei migliori anni ’70, e i neanche 55 minuti totali volano all’orecchio dell’ascoltatore.
Gran parte del disco, dalle melodie ai cambi armonici, dalle acustiche agli arrangiamenti vocali, ci riporta cuore e memoria al più autentico beat britannico.
A seconda del pezzo si va dai Beatles agli Oasis, passando per i primi Floyd, ma la cosa che impressiona è come l’influenza – imponente – dei grandi, presente e rintracciabile in ogni singolo momento musicale del disco, lasci comunque spazio ad un’evoluzione naturale ed originale del genere: Boskovic non cerca di essere – e di certo non è – l’ennesima copia di turno di McCartney o dei fratelli Gallagher: si sente che è un artista cresciuto con questa musica ma facendola propria, metabolizzandola in maniera personale, cosciente e assolutamente non passiva.
È per questo che sarebbe riduttivo e noncurante categorizzare il tutto come il classico lavoro pop rock con influenze beat, perché A Temporary Lapse of Heaven è un album maturo, che ha qualcosa da dire e, seppur rifacendosi a quella fantastica tradizione musicale indubbiamente british, attinge comunque ad ambiti e sonorità più ampi, che vanno dal punk-rock al cantautorale al southern rock nello stile Lynyrd Skynyrd (vedi Look and fly).
In perfetto stile cantautorale ci sono anche i testi, che parlano di storie di vita quotidiana, di amore, di musica e poesia, di amicizia e di spiritualità.
È vero, stiamo parlando di un album esordiente e a tratti si percepisce, ma vale la pena dedicare un’ora del proprio tempo e lasciarsi prendere dalle atmosfere di questo disco, perché così al giorno d’oggi ce ne sono sempre di meno. Se non si era ancora capito, consigliato l’ascolto.
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