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Bombay: recensione disco omonimo

Spirito d'osservazione acuto, uno sguardo sui fatti della vita divertente e divertito, attitudine scazzata da falò sulla spiaggia a tarda notte: ecco l'esordio di Bombay

Bombay

s/t

(Autoproduzione)

canzone d’autore

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bombay-recensioneRockShock è rimasto uno dei pochi web magazine che non chiede un obolo per le recensioni degli “emergenti” (e sì, cari miei, in tempi di vacche magre, in cui dalla pubblicità non si ricavano neanche i soldi per una pizzata… succede). Questo ci porta a ricevere una quantità spropositata di demo, CD-R e file da band e artisti di più o meno bello speranze (spesso “meno”).

Per Bombay invece le speranze ci sono e poggiano su solide basi. Il suo disco omonimo è stato scritto, suonato e registrato… proprio a due passi dal pittoresco quartiere dove vivo! Come si fa a dire di no, quindi, anche a questa recensione?

Doveri di buon vicinato a parte, il disco di Bombay è una bella sorpresa. Si tratta di un cantautorato scarno e diretto, un disco in cui ci sono pochi protagonisti: un artista, la sua chitarra, pochi accordi e tante parole, assai ben scritte.

Spirito d’osservazione acuto, uno sguardo sui fatti della vita divertente e divertito, attitudine scazzata da falò sulla spiaggia a tarda notte: Bombay si muove vocalmente (tra tante imperfezioni) sul tracciato di Luca Carboni, mentre il piglio è quello che ha fatto la fortuna di Brunori Sas e Calcutta. Ma va bene così. C’è comunque tanta personalità che sprizza dalle canzoni, ma soprattutto c’è la schiettezza di chi vive in un mondo tutto suo, con la testa fra le nuvole e i piedi sui pedali di una bicicletta.

Ascolta e scarica l’album omonimo di Bombay

P.S.: complimenti allo stomaco di Bombay, il cui nome d’arte deriva da un fast food indiano sempre aperto e in cui il “nostro” si rifugia a cenare a tarda ora. Io l’unica volta che ci ho mangiato… ho avuto bruciori di stomaco per una settimana ;-)

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Massimo Garofalo
Massimo Garofalo

Critico cinematografico, sul finire degli anni '90 sono passato a scrivere di musica su mensili di hi-fi, prima di fondare una webzine (defunta) dedicata al post-rock e all'isolazionismo. Ex caporedattore musica e spettacoli di Caltanet.it (parte web di Messaggero, Mattino e Leggo), ex collaboratore di Leggo, il 4 ottobre 2002 ho presentato al cyberspazio RockShock.
Parola d'ordine: curiosità.
Musica preferita: dal vivo, ben suonata e ad altissimo volume (anche un buon lightshow non guasta)

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