Bomb the Bass
Back to Light
(CD, K7)
pop, techno, electro
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Bomb the Bass, è bene ricordarlo, è quello che ha piazzato lo smile sul suo Beat Dis, facendoli diventare, lo smile e il suo pezzo, i simboli dell’imminente rave generation. Da lì in poi il nostro Tim Simenon ha flirtato col trip-hop, l’hip hop e anche con i Depeche Mode, producendo il loro Ultra.
Stavolta è Martin Gore ad andarlo a trovare, suonando i synth nella bella e spiazzante Milakia, in chiusura dell’album.
Prima di arrivare ad ascoltare le alchimie del biondino dei Depeche, però, di strada da fare ce n’è parecchia. Future Chaos era un ritorno agli anni ’80 e alle loro trame più oscure; Back to Light, invece, è una vera e propria pioggia si synth su basi techno, frutto di una specie di urgenza espressiva che dopo 13 anni di silenzio nei 18/20 mesi successivi ha portato ben due album.
E là dove Future Chaos era solo vagamente dance, qui invece la battuta è sempre alta, non capiamo quanto per volere di Simenon o quanto influenzata dal produttore Gui Boratto.
Fatto sta che a questo disco è possibile avvicinarvisi con due anime. La prima, che vi consiglio, è quella completamente disincantata e giocosa. In questo caso vi aspetta un album divertentissimo in tutti i suoi 50 minuti, sprizzante gioia a ogni beat e malinconia ad ogni intervento vocale, raddoppiata da spirali di tastiere davvero dark. Vi troverete, oltre a parecchi ospiti per la cui lista vi rimandiamo alla fine di questa pagina, strizzate d’occhio varie a gente tipo Röyksopp, Swayzak, Goldfrapp, Bonobo, Blue States ed Everything But The Girl. Impossibile non battere il piedino, chiudere gli occhi e sognare un dancefloor illuminato da luci stroboscopiche.
Sono le stesse ragioni che vi faranno storcere il naso se invece da uno del calibro di Bomb the Bass v’aspettate ad ogni uscita un passo avanti nella storia della musica elettronica o dance. In questo caso rimarrete davvero delusi in quanto tutto l’album, che ripeto essere godibilissimo, (ri)corrono suoni più o meno già sentiti e melodie troppo fragili per lasciare un segno ai posteri.
Personalmente io faccio parte della prima categoria: mi sparo Back to Light durante le mie corse nella Metro A di Roma e immediatamente mi si stampa in viso un’aria vagamente sognante.
Il consiglio è di lasciar perdere tutte le chiacchiere che trovate in rete su quest’album, anche le mie, è di dargli una possibilità. Scommettiamo che non ve ne pentirete?
In occasione dell’uscita di Future Chaos, ottobre 2008, avevamo intervistato Bomb the Bass. Ecco cosa ci aveva raccontato: https://www.rockshock.it/bomb-the-bass-intervista-e-recensione-di-future-chaos/
SONG LIST
01 Boy Girl [ft. Paul Conboy]
02 X Rays Eyes [ft. Kelley Polar]
03 The Infinites [ft. Paul Conboy]
04 Price on Your Head [ft. Richard Davis]
05 Blindspot [ft. Paul Conboy]
06 Start [ft. Kelley Polar]
07 Burn Less Brighter [ft. Paul Conboy]
08 Happy To Be Cold [ft. Richard Davis]
09 Up the Mountain [ft. The Battle of Land and Sea]
10 Milakia [ft. Martin Gore]
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