Best Of Rockshock 2023 (Le Classifiche dei Redattori)
La redazione di Rockshock, come ormai da tradizione, ha voluto stilare una classifica dei migliori album recensiti per voi in questo 2023, pescando non solo nel panorama musicale internazionale, ma anche e soprattutto nel sottobosco underground tricolore.
Queste le scelte di ogni redattore.
Buona lettura e buon ascolto.
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Massimo Garofalo
Slowdive – Everything Is Alive
Bello. Estatico. Maturo. Posato. Sono i primi aggettivi che mi vengono in mente per descrivere Everything Is Alive, il ritorno degli Slowdive.
https://www.rockshock.it/slowdive-recensione-di-everything-is-alive/
The Church – The Hypnogogue
The Hypnogogue è un disco ombroso come è lo stile dei The Church, che ormai da molti anni non si curano neanche più di tanto di comporre ritornelli catchy, ma vanno dritti per la loro strada piena di vapori e di nebbie, fluida, meditativa e con una direzione tanto sfuggente quanto affascinante.
https://www.rockshock.it/the-church-recensione-the-hypnogogue/
Flyying Colours – You Never Know
Se vi piace mandare la vostra testa tra le nuvole… il nuovo disco dei Flyying Colours è quello che fa per voi, un turbinio di chitarre ronzanti, basso/batteria assassini, suadenti intrecci di voce femminile/maschile e melodie squisitamente catchy.
https://www.rockshock.it/flyying-colours-recensione-di-you-never-know/
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Elisabetta Laurini
(Non in ordine di gradimento, a pari merito)
No More – Kissin’ In The Blue Dark
Tra magnetismi cinematografici, graffiature post-punk, distorsioni cariche di malinconia e un irresistibile dinamismo melodico, Kissin’ In The Dark è un imperdibile doppio album che racconta di perdita e concupiscenza, di desideri irrealizzati e inquietudine, e di tutti quei destini legati alle conseguenze dell’amore.
https://www.rockshock.it/recensione-no-more-kissin-in-the-blue-dark/
This Eternal Decay – ABSØLUTIØN
ABSØLUTIØN è senza dubbio il disco della consacrazione per il super combo romano che non smette di stupire ed emozionare. Nessuno esce vivo dall’amore, sembra voler dire la band, ed è infatti l’amore in tutte le sue forme il leitmotiv che permea le undici murder synth ballads dell’album, in equilibrio tra post-punk, darkwave e synth pop.
https://www.rockshock.it/this-eternal-decay-recensione-di-absolution/
David Galas – A Dark Place To Hide
David Galas, musicista, compositore e polistrumentista americano, già noto al grande pubblico per la sua militanza nei Lycia, rompe un silenzio lungo diciassette anni con una maestosa opera goth-folk. Un profondo e affascinante viaggio sonoro, ricco di deviazioni e contaminazioni, di svisate poetiche e condensati di nostalgia stipati nei cassetti più reconditi dell’anima.
https://www.rockshock.it/david-galas-recensione-di-a-dark-place-to-hide/
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Simona Fusetta
1. C’mon Tigre – Habitat
La musica del collettivo C’mon Tigre è immaginifica e va al di là di un concetto legato esclusivamente a suoni e liriche. Nel loro shaker agitano influenze di tutto il mondo per servirci un cocktail cosmopolita da gustare al bancone di un bar nel quale la realtà è solo un lontano ricordo.
https://www.rockshock.it/recensione-cmon-tigre-habitat/
2. Emidio Clementi e Corrado Nuccini – Motel Chronicles
Emidio Clementi e Sam Shepard condividono lo stesso sguardo disincantato nei confronti dell’umanità che popola le loro storie. Da qui è partito lo scrittore bolognese per il suo lavoro di adattamento e traduzione, riportando il tutto a una realtà più nostrana, mentre Corrado Nuccini, con la sua musica, ha tradotto le parole in emozioni, spingendo l’acceleratore sulla sperimentazione.
https://www.rockshock.it/emidio-clementi-e-corrado-nuccini-motel-chronicles/
3. Blur – The Ballad Of Darren
The Ballad Of Darren è riuscito a trasformare una reunion in qualcosa di più di una semplice operazione commerciale: è l’album di un gruppo di amici che si ritrovano dopo tanto tempo facendo quello che gli è sempre riuscito meglio, consapevoli della loro maturità e forti della strada percorsa. I Blur fanno i Blur, senza scimmiottare i fasti del passato, ma prendendo atto della realtà. Chapeau.
https://www.rockshock.it/blur-the-ballad-of-darren-recensione/
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Luca Paisiello
1. Omar Pedrini – Sospeso
Dopo l’ennesima operazione al cuore Omar Pedrini pubblica un album dalle tematiche spirituali e ambientaliste, e non si risparmia nemmeno sui palchi del suo ultimo tour elettrico. Lui dice che si ritirerà per un po’ a fare il contadino, ma sappiamo che sarà difficile stare lontano dal suo folk rock.
https://www.rockshock.it/omar-pedrini-sospeso-recensione/
2. Foo Fighters – But Here We Are
Da un decennio a questa parte i Foo sembravano ormai sottotono ma la scomparsa di Hawkins e la madre di Grohl ispirano questo nuovo album nato dall’elaborazione del lutto. Non ancora una ripartenza, ma certamente un disco di grande tensione emotiva.
https://www.rockshock.it/foo-fighters-but-here-we-are-recensione/
3. Sick Tamburo – Non Credere a Nessuno
Tra gli album recensiti nel 2023 voglio assegnare una medaglia di bronzo a questo lavoro di GianMaria Accusani e la sua band, il primo dopo la scomparsa della bassista Elisabetta Imelio ed è un inno alla consapevolezza.
https://www.rockshock.it/recensione-sick-tamburo-non-credere-a-nessuno/
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Francesco Brunale
1. Karma – K 3
Tornano i Karma con K3, il disco che mancava alla musica italiana. Nessuno, sino ad oggi, aveva mai osato andare a prendere i capisaldi del sound internazionale alternativo, mescolandoli con grazia alla tradizione melodica tricolore.
https://www.rockshock.it/karma-k3-recensione/
2. The New Death Cult – Super Natural
I The New Death Cult fanno le cose semplici e per bene. Le loro chitarre viaggiano che è un piacere e le canzoni hanno delle melodie interessanti. E come se non bastasse, Super Natural è pieno di potenziali singoli.
https://www.rockshock.it/the-new-death-cult-recensione-super-natural/
3 Bottomless – The Banishing
Dopo il successo con l’esordio omonimo di due anni fa, i Bottomless ritornano con un nuovo lavoro in cui doom e Black Sabbath vanno a braccetto. Non si può chiedere di più.
https://www.rockshock.it/bottomless-the-banishing-recensione/
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Andrea Musumeci
1. Yo La Tengo – This Stupid World
Con This Stupid World gli Yo La Tengo, veterani dell’indie rock statunitense, tornano a raccontare le contraddizioni di un presente in perpetuo cambiamento, alternando ritmi motorik, saturazioni country-noise e melodie sussurrate.
https://www.rockshock.it/yo-la-tengo-recensione-this-stupid-world/
2. Gorillaz – Cracker Island
Con Cracker Island i Gorillaz di Damon Albarn ribadiscono in maniera convincente quella che è la loro identità pop alternativa, dando vita a una poliedrica, elegante e godibile centrifuga bio di suoni e contaminazioni. Disco adatto per tutte le stagioni e latitudini.
https://www.rockshock.it/gorillaz-recensione-cracker-island/
3. Daughter – Stereo Mind Game
Assonanze elettive con psichedelia shoegaze, penombra dub e certo dream-folk sintetico: questi sono soltanto alcuni degli ingredienti sonori presenti in Stereo Mind Game, il nuovo album dei londinesi Daughter.
https://www.rockshock.it/daughter-recensione-di-stereo-mind-game/
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Simona Pietrucci
1. Daniela Pes – Spira
Con il suo album d’esordio, Daniela Pes si conferma vero e proprio astro nascente nella produzione folk-elettronica sperimentale del nostro territorio, e non solo: una delle proposte più interessanti e vive del momento.
https://www.rockshock.it/daniela-pes-recensione-di-spira/
2. Blur – The Ballad Of Darren
The Ballad of Darren è un disco dei Blur al 100%, che non abbandona il vecchio stile, ma lo fa senza ricadere nel cliché di sonorità già trite e ritrite. È la cosa migliore che i Blur avrebbero potuto fare per dimostrare di essere ancora sulla cresta dell’onda.
https://www.rockshock.it/blur-the-ballad-of-darren-recensione/
3. Slowdive – Everything Is Alive
In anticipo sui tempi nella prima parte della carriera, gli Slowdive dal 2017 ad oggi danno uno schiaffo morale ai detrattori dell’epoca e in questo 2023 mettono una serie ipoteca (per quel che vale) sulla candidatura di Everything Is Alive come uno dei migliori album dell’anno.
https://www.rockshock.it/slowdive-recensione-di-everything-is-alive/
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Fabio Busi
1. Italia 90 – Living Human Treasure
Chiamatelo post-punk, chiamatelo hardcore jazz, chiamatelo come volete, ma Living Human Treasure degli Italia 90 sta sotto la voce “gran bell’album”. Imperdibile!
https://www.rockshock.it/recensione-italia-90-living-human-treasure/
2. Leatherette – Small Talk
Per gli amanti della scena indie e post-punk inglese e delle contaminazioni indie jazz ecco Small Talk, il nuovo album dei bolognesi Leatherette.
https://www.rockshock.it/leatherette-small-talk-recensione/
3. Ibisco – Languore
Se già vi era piaciuto Nowhere Emilia, vi innamorerete di questo Languore, secondo lavoro del bolognese Ibisco.
https://www.rockshock.it/ibisco-languore-recensione/
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Massimo Garofalo & Francesco Di Giugno: speciale Best of 2023, Radioelettrica.it, registrazione del 3 gennaio 2024
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