Come ogni fine anno, è tempo di bilanci. La redazione di Rockshock ha voluto stilare una classifica dei migliori album recensiti per voi in questo 2022, pescando non solo nel panorama musicale internazionale, ma anche e soprattutto nel sottobosco underground tricolore. Queste le scelte di ogni redattore.
Massimo Garofalo:
1. Tim Bowness – Butterfly Mind
Pur rimanendo fedele a se stesso, Tim Bowness continua a non aver paura di esplorare nuovi territori sonori. Butterfy Mind è un disco che dimostra cosa sia il sound design al servizio di una serie di tavolozze emozionali.
https://www.rockshock.it/tim-bowness-recensione-di-butterfly-mind/
2. Fontaines D.C. – Skinty Fia
Skinty Fia è un discone, un lavoro robusto fatto da dieci canzoni che vedono evolvere ancora di più una band che è nata già matura. I Fontaines D.C. hanno affinato una formula musicale che si ben si presta a rompere le gabbie di generi e ad esplorare altro, molto altro. Ma questo riguarda il futuro. Per il momento ci godiamo ad alto volume questo disco.
https://www.rockshock.it/fontaines-d-c-recensione-di-skinty-fia/
3. Ryoji Ikeda – Ultratronics
Ryoji Ikeda produce musica matematica, computazionale, influenzata dai suoi studi di astronomia, ma col risultato squisitamente umano, una sorta di robusta scossa elettrica / elettronica che colpisce sia il corpo e sia la mente. Se non conoscete Ryoji Ikeda questo Ultratronics è un ottimo modo sia per entrare nel suo universo sonoro, se già lo conoscevate con questo disco avrete di che leccarvi i baffi.
https://www.rockshock.it/ryoji-ikeda-ultratronics-recensione
Fuori dal podio, ma per un pelo…
Flyying Colours – s/t
La loro miscela di shoegaze, pop e psichedelia fa davvero scintille. Sarebbe un vero peccato lasciarseli scappare.
https://www.rockshock.it/flyying-colours-recensione-disco-omonimo/
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Andrea Musumeci:
1. Post Nebbia: Entropia Padrepio
Con Entropia Padrepio, i Post Nebbia trasmettono una ventata di freschezza nel panorama underground della discografia tricolore, un vero e proprio miracolo italiano, se teniamo conto dell’omologazione mainstream dei nostri tempi.
https://www.rockshock.it/post-nebbia-recensione-di-entropia-padrepio/
2. Niccolò Fabi: Meno Per Meno
Per celebrare i suoi 25 anni di carriera, il cantautore romano Niccolò Fabi manda alle stampe l’album Meno Per Meno, un viaggio sonoro tra passato e presente, con la gentilezza timbrica che lo contraddistingue e una malinconia terapeutica ricca di sfumature e colori.
https://www.rockshock.it/niccolo-fabi-recensione-meno-per-meno/
3. Messa: Close
Close – il terzo album dei veneti Messa – è un concept oscuro e liturgico che coniuga sonorità black metal, densità heavy doom, suite jazz ambient e contaminazioni etniche di origine folk mediorientale.
https://www.rockshock.it/messa-recensione-di-close/
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Luca Paisiello:
1. Rastroni: Anime da Frutto
La fuga da un pianeta come metafora per la ricerca dell’indipendenza e dell’identità. Il disco di Antonio Rafaschieri, in arte Rastroni, è un viaggio che attinge ai concept album ricchi di psichedelia e cantautorato.
https://www.rockshock.it/rastroni-recensione-di-anime-da-frutto/
2. Le Pietre dei Giganti: Veti e Culti
Il secondo album della band fiorentina è un oscuro sguardo nell’introspezione eseguito con atmosfere folk e psichedeliche.
https://www.rockshock.it/le-pietre-dei-giganti-recensione-veti-e-culti/
3. Zen Circus : Cari Fottutissimi Amici
Un album inconsueto quello dei pisani Zen Circus, perché formato da 10 brani inediti scritto e/o cantati con artisti del calibro di Brunori, Motta, Carboni, Fast Animals…
https://www.rockshock.it/zen-circus-recensione-cari-fottutissimi-amici/
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Simona Fusetta:
1. Manuel Agnelli: Ama il prossimo tuo come te stesso
Perché Agnelli ha corso un bel rischio e l’ha fatto in grande stile, gettandosi in pasto a pubblico e media nel modo più diretto e onesto possibile.
https://www.rockshock.it/manuel-agnelli-recensione-ama-il-prossimo-tuo-come-te-stesso/
2. Kula Shaker: 1st Congregational Church of Eternal Love and Free Hugs
Perché è quantomai azzardato pubblicare un doppio concept album ai giorni d’oggi. E perché sono una delle poche band degli anni ’90 a suonare ancora quel bel rock/folk con la stessa attitudine e la stessa passione di un tempo.
https://www.rockshock.it/kula-shaker-1st-congregational-church-of-eternal-love-and-free-hugs-recensione-disco-2022/
3. Cat Dowling: Animals
Perché la cantautrice irlandese Cat Dowling con questo album è riuscita a parlare di amore senza essere banale, coniugando un’ampia gamma di generi musicali dagli anni ’60 a oggi.
https://www.rockshock.it/cat-dowling-recensione-animals/
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Vincenzo Scillia:
1. The Cult: Under the Midnight Sun
I Cult sono una forza oscura e grintosa. Ora come agli esordi, i Cult sanno suonare e ne danno ampia prova in questo disco pieno d’amore, perché alla fine è l’amore il tema dominante, insieme alla fugacità del tempo e alla ostinata volontà di non arrendersi.
https://www.rockshock.it/the-cult-recensione-under-the-midnight-sun/
2. Neila Invo: Alienation
Alienation è il centratissimo debut album delle Neila Invo. Il talentuoso trio tutto al femminile sforna nove tracce di pregiata darkwave.
https://www.rockshock.it/neila-invo-recensione-di-alienation/
3. Nero Kane: Of Knowledge and Revelation
Il mondo di Nero Kane è fatto di preghiere, di raccoglimento, di romanticismo e nichilismo, è immerso in un colore grigio.
https://www.rockshock.it/nero-kane-recensione-di-of-knowledge-and-revelation/
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Fabio Busi:
1. Ibisco – Nowhere Emilia
Per gli amanti del cantautorato tinto di sonorità wave ecco Nowhere Emilia, il bellissimo esordio del bolognese Ibisco.
https://www.rockshock.it/recensione-ibisco-nowhere-emilia/
2. Bloc Party – Alpha Games
A quasi 3 anni dall’uscita della versione live del pluriosannato Silent Alarm, tornano i Bloc Party con un album di inediti intitolato Alpha Games che li riporta se non proprio ai fasti degli esordi, molto vicino.
https://www.rockshock.it/bloc-party-recensione-alpha-games/
3. Lhasa Society – Obe
Per gli amanti dell’elettronica di classe e del sound tipico del post-rock, è assolutamente imperdibile Obe, nuovo lavoro dei torinesi Lhasa Society.
https://www.rockshock.it/lhasa-society-obe-recensione/
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Francesco Brunale:
1. O.R.k. – Screamnasium
Non ci si emozionava così tanto da tempo immemore e grazie agli O.R.k. abbiamo capito che vi è ancora speranza di trovare musica di qualità che ha nel suo DNA la forza di poter durare nel tempo e rimanere immortale.
https://www.rockshock.it/o-r-k-recensione-screamnasium/
2. Casablanca – Il Lato Oscuro
Casablanca è il nuovo progetto di Max Zanotti e Stefano Facchi e il loro Il Lato Oscuro è il loro nuovo album, ai vertici qualitativi di quanto può offrire il rock di casa nostra.
https://www.rockshock.it/casablanca-recensione-il-lato-oscuro/
3. Zephiro – Baikonur
Chiariamo da subito una cosa: questo disco è semplicemente spettacolare, perché unisce in modo esemplare l’attitudine determinata da quel genere ad un sound moderno, grazie ad una produzione ineccepibile.
https://www.rockshock.it/zephiro-la-recensione-di-baikonur/
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Elisabetta Laurini:
(Podio ex aequo)
1. European Ghost – No Peace, No Sleep, No Shelter
Per chiudere la loro trilogia posta al di sopra di ogni limite spazio temporale, gli European Ghost abbandonano la terra con tutti i suoi drammi ed esplorano vergini territori incorporei con un suono denso e magmatico fatto di melodie cupe, ritmi ossessivi e spirali ipnowave da togliere il fiato, la musica notturna scende e ci accompagna nei fondali della coscienza per riemerge con un pugno di perle diafane dal significato ancora oscuro.
https://www.rockshock.it/european-ghost-recensione-no-peace-no-sleep-no-shelter/
1. This Eternal Decay – Nocturnae
Il super gruppo romano ha la sorprendente capacità di trovare la soluzione armonica perfetta per ogni brano capace di restituire al pubblico un prodotto sempre intrigante, fluido e per certi versi addirittura magico. Nocturnae è un denso magma di buio e luce, un masterpiece di darkwave contaminata da umori industrial ed echi synth-pop.
https://www.rockshock.it/this-eternal-decay-recensione-di-nocturnae/
1. Winter Severity Index – Disgelo
Le Winter Severity Index non percorrono sentieri già battuti, non macerano nelle sabbie mobili del passato ma valicano con coraggio i propri confini cercando nuove soluzioni stilistiche e linguaggi inediti, il risultato è un affascinante impasto di matrice cold wave avvolto nelle suggestive brume malinconiche della forte componente melodica dove albergano contaminazioni krautrock, shoegaze, trip-hop, dark techno e vapor wave.
https://www.rockshock.it/winter-severity-index-la-recensione-di-disgelo/
Note di merito per Under Control degli Other Voices e Feast of Bats dei Black Heroin Gallery.
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Ernesto Galli:
1. The Soft Moon: Exister
Exister è un incredibile collage di sensazioni e stati d’animo, intensi e contrapposti, le undici tracce incluse raccontano una storia, la sua storia, la analizzano nel dettaglio, ne stanano i fantasmi e li esorcizzano attraverso la musica, in una trascinante alternanza di percezioni gothic/industrial, sperimentazioni rumoriste, tumulti elettronici e magmatiche ossessioni dark.
https://www.rockshock.it/the-soft-moon-la-recensione-di-exister/
2. European Ghost: No Peace, No Sleep, No Shelter
Per chiudere la loro trilogia posta al di sopra di ogni limite spazio temporale, gli European Ghost abbandonano la terra con tutti i suoi drammi ed esplorano vergini territori incorporei con un suono denso e magmatico fatto di melodie cupe, ritmi ossessivi e spirali ipnowave da togliere il fiato, la musica notturna scende e ci accompagna nei fondali della coscienza per riemerge con un pugno di perle diafane dal significato ancora oscuro.
https://www.rockshock.it/european-ghost-recensione-no-peace-no-sleep-no-shelter/
3. Other Voices: Under Control
Under Control è un disco ispirato, sofferto, pieno di tormento, un disco che riesce ad essere nel contempo dolce e violento, ruvido e carezzevole, alienante ed equilibrato, un disco maturo e completo.
https://www.rockshock.it/other-voices-recensione-under-control/
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Simona Pietrucci:
1. The Soft Moon: Exister
Exister è un incredibile collage di sensazioni e stati d’animo, intensi e contrapposti, le undici tracce incluse raccontano una storia, la sua storia, la analizzano nel dettaglio, ne stanano i fantasmi e li esorcizzano attraverso la musica, in una trascinante alternanza di percezioni gothic/industrial, sperimentazioni rumoriste, tumulti elettronici e magmatiche ossessioni dark.
https://www.rockshock.it/the-soft-moon-la-recensione-di-exister/
2. Lisa Gerrard & Marcello De Francisci: Exaudia
Il disco è una straordinaria miscellanea di suggestioni cinematografiche, levitazioni acustiche al di sopra di ogni umano sentire e sperimentazioni dal sapore mediorientale in una bolla di magico splendore dove naviga leggera la voce di Lisa, una delle più intense del panorama mondiale.
https://www.rockshock.it/lisa-gerrard-marcello-de-francisci-recensione-di-exaudia/
3. Dead Cat in a Bag: We’ve Been Through
Un album dal sapore oltreoceanico, del jazz funereo di Tom Waits, dell’immenso romanticismo di Morricone e della disperazione di Nick Cave.
https://www.rockshock.it/dead-cat-in-a-bag-recensione-di-weve-been-trought/
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