Beardfish
Destined Solitaire
(Cd, InsideOut/Audioglobe)
progressive
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Gli svedesi Beardfish sono al loro quinto lavoro e propongono un suond che risulta essere un mix di elementi provenienti dal progressive anni sessanta e settanta, ma anche con intuizioni di quei gruppi che con il neo-progessive anni ottanta (IQ, Pallas) hanno riportato alla ribalta questo genere intramontabile. I Beardfish si avvalgono di buoni musicisti, una stretta e costante collaborazione tra i quattro membri, Rikard Sjöblom (voce), Robert Hansen (basso), Magnus Östgren (batteria) e David Zackrisson (chitarra). Non hanno mai cambiato formazione per cercare di dare continuità ad un discorso intrapreso anni prima e per cercare di migliorarsi anno dopo anno.
Destined solitarie è un’opera molto lunga, ben 76 minuti, piena di momenti diversi e sfumature. Dall’iniziale Awaken the sleeping, brano interamente strumentale, si riconoscono influenze dei Genesis di Peter Gabriel ma anche dei Gentle Giant nei loro momenti più allegri. Molti stili diversi, anche nello stesso brano. La title-track apre con un buon riff che entra subito in testa, per poi chiudere con un momento più duro, addirittura cantato in growling! Ma è decisamente uno delle tracce migliori del disco, anche se la scelta del cantanto in growling è molto discutibile. Composizioni lunghe quindi, classiche suite progressive, che al primo impatto risultano come qualcosa di già sentito. Forse il suond e lo stile Beardfish si riconosce nei quattro minuti di In Real Life ther is no Algebra, che sembra essere il loro brano più personale, anche se l’ispirazione ai Gentle Giant è percepibile. Anche Coup de grace è una traccia molto particolare, una sorta di tango progressive con un’introduzione molto interessante. Il resto dei brani scorre senza spunti particolari, ma sono comunque discreti.
In conclusione qualche buona idea ma il disco paga un pò l’essere troppo prolisso, 76 minuti sono molti. Consigliato comunque agli amanti del genere.
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