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Bear in Heaven, a giugno per la prima volta in Italia

I Bear In Heaven sono tra le più interessanti band di deriva pop dance, capaci di un uso sapiente ed unico dei synth

bear in heavenPrima volta in Italia per i BEAR IN HEAVEN, band tra le più rappresentative della scena indie di Brooklyn, New York.

I Bear In Heavean saranno il 6 Giugno a Torino, il 7 a Roma e l’8 a Marina di Ravenna (RA).

La band di Jon Philpot ha da poco pubblicato per Dead Ocean il nuovo album I Love You, It’s Cool, seguito dell’acclamato espordio Beast Rest Forth Mouth.

I Bear In Heaven sono tra le più interessanti band di deriva pop dance, capaci di un uso sapiente ed unico dei synth e di un gusto compositivo vicino a quello di Four Tet, Caribou, Lindstrom e XX.

Download mp3 ‘The Reflection of You’, primo singolo estratto dal nuovo album dei Bear in Heaven

 

BEAR IN HEAVEN Tour:

Mercoledì 6 Giugno – Torino, Spazio 211

via Cigna 211 – Torino / Inizio concerti ore 22.00

 

Giovedì 7 Giugno – Roma

tba

 

Venerdì 8 Giugno – Marina di Ravenna (RA), Hana-Bi

Viale della Pace, 452G – Marina di Ravenna (RA) / Inizio concerti ore 22.00 / Ingresso gratuito

Dopo la pubblicazione del loro secondo album nel 2010 – ‘Beast Rest Forth Mouth’ – , e del singolo ‘Lovesick Teenager’, si sono susseguiti una serie di eventi cruciali per il trio di Brooklyn meglio noto come BEAR IN HEAVEN. Jon Philpot, Joe Stickney ed Adam Wills hanno inaugurato una parabola artistica che in breve tempo li avrebbe portati a lambire la club culture. Usando sempre una forte connotazione indie, sia chiaro. In un’ipotetica marcia d’avvicinamento verso sonorità familiari a The Field, Studio, Caribou e Four Tet i nostri incasellano anche un singolo split con i norvegesi Lindstrøm e Christabelle, che nell’occasione riproponevano la loro hit “Lovesick Teenagers”. Oltre 200 concerti in supporto al precedente album non hanno però attaccato la mentalità del gruppo, che ad un passo dalla notorietà decide di ritirarsi in studio per dare un seguito a quel piccolo miracolo underground.

Nella casalinga Brooklyn lavorano con grande intensità ad un successore, la loro scrittura è quasi maniacale e tornare spesso e volentieri sullo stesso arrangiamento è prassi comune. Hometapes e Dead Ocean sostengono questa loro prova del fuoco a nome ‘I Love You, It’s Cool’. Un disco vivido e visionario, che amplifica la confidenza e la calma trasmessa dal titolo. Il lavoro alle macchine ed alla programmazione di Philpot è complesso e competente, sia nell’arcobaleno di ‘Kiss Me Crazy’ che nelle matrici rumorose di ‘Space Remains’. ‘The Reflection of You’ è forse la cosa che maggiormente rasenta una hit, il suo ritmo motoriko e le sue tastiere balearic ne fanno un successo annunciato. Rock spaziale che cede al corteggiamento della più nostalgica musica pop di marca ’80, una di quelle commistioni da capogiro.

 

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