Baustelle
Roma, 17 Aprile, Atlantico live
live report
[starrewiev]
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C’è fermento e curiosità tra il pubblico eterogeneo dell’Atlantico nei minuti che anticipano il live dei Baustelle.
Il gruppo toscano ha organizzato tre live speciali per presentare al suo pubblico il nuovo album I mistici dell’occidente nei negozi da fine marzo. Sul palco con Rachele Bastreghi, Francesco Bianconi e Claudio Brasini ci saranno un quartetto d’archi, un quartetto di fiati e quattro coristi, in più aiutanti alle chitarre alle percussioni al piano e al basso, anche per fronteggiare l’accusa più volte rivolta ai Baustelle di scarsa qualità nelle esibizioni live.
Iniziano quasi puntuali, la folla si scalda, si respira ancora curiosità. Il suono è da subito buono compatto, fedele alla resa in studio del gruppo non facile da riproporre dal vivo vista la complessità e maestosità degli arrangiamenti.
È l’ultimo album a farla da padrone nella prima parte del concerto. Il pubblico è già preparato sulle canzoni, tutte coinvolgenti e eseguite alla perfezione senza nessuna sbavatura nelle due voci e nessuno spazio all’improvvisazione. Sembra tutto calcolato in ogni dettaglio.
Indaco, Le rane, San Francesco, Gli spietati, convincente primo singolo tratto dal nuovo disco. Poco spazio per qualcosa di più datato ma non troppo, La vita va, uno dei gioielli, del penultimo Amen.
Il suono convince ancora, sia in pezzi nuovi come La bambolina, Groupies e L’ultima notte felice del mondo sia in quelli meno recenti come il Corvo Joe e La guerra è finita. Ci si chiede perché la scelta di un palazzetto per presentare un live che in uno spazio teatrale avrebbe reso cento volte di più nell’effetto e nella spettacolarità dei giochi di voci e suoni e che invece, pur nella sua perfezione tecnica, ha ancora qualche lacuna nel dialogare empaticamente il pubblico.
Pur essendo infatti ormai al loro quinto album in studio, e confermandosi per musica e parole una delle realtà più interessanti e innovative in Italia, l’atteggiamento sul palco di Bianconi&Co. è sicuro ma timido come timida risulta per tutto il concerto la bellissima Rachele Bastreghi, donna dalla voce e dal look interessante e raffinato, ma dallo sguardo glaciale e impacciato anche nel ringraziare il pubblico romano, affettuoso come sempre a fine concerto.
Buonanotte datata con un’inaspettata Gomma dal primo album Sussidiario illustrato della giovinezza, ormai introvabile per strani giochi discografici. Danze sulle note di Charlie fa surf, canzone, definita dallo stesso Bianconi, densa di citazioni intellettuali, e la conclusiva Andarsene così.
Un’ora e quaranta di ottima musica egregiamente eseguita. Speriamo che con il tempo, oltre all’ ispirazione, i Baustelle acquisiscano un po’ di pathos in più.
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