Barzin
Notes to an absent lover
(Cd, Monotreme/Goodfellas)
canzone d’autore, pop
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Esistono sensazioni che solo la musica può trasmettere, emozioni che dilatano il tempo, prolungando proporzionalmente lo spazio concesso ad ogni respiro.
Note invernali, discrete, scendono lente come neve a coprire ricordi, a raccontare storie di amori perduti, di occasioni sfumate, con intima fragilità. Barzin, moderno cantautore, dal nome iraniano, ma di fatto canadese dalla nascita, con il suono nuovo lavoro Notes To An Absent Lover ci accompagna in un viaggio romantico, fatto di assenze e malinconie, verso una meta placida e remota, nascosta nell’ animo dell’ artista, alla ricerca del caldo torpore della rassegnazione.
Raffinatissimo, l’artista canadese, sfrutta la tristezza per alleviare il dolore dell’ amor perduto, ne è esempio evidente la struggente We’ve Stayed Too Long In This Place: un labile intreccio di chitarre jazz ed acustica, viole ovattate e poesie appena sussurrate all’ orecchio dell’ ascoltatore, quasi a voler raccontare una favola della buonanotte.
Le cadenze larghe di una batteria appena accennata (come in Soft summer girl, e nella quasi radiofonica Queen Jane) assecondano le avvolgenti armonie minori tessute da pianoforte e chitarra, un lavoro essenziale, a tratti frangibile, coeso dalla sola calda voce, quasi un recitato, di Barzin.
L’ artista canadese veste ogni canzone con colori pallidi e sfuggenti, eppure rischia di straziare per il carico emotivo che riesce a trasferire all’ ascoltatore.
Notes To An Absent Lover è un lavoro che stordisce con la sua ricercata e ben dosata semplicità, più che ascoltato andrebbe intuito e custodito per i lunghi pomeriggi freddi di dicembre: all’ innovazione ed alla ricerca sonora Barzin sembra preferire l’abbandono e l’ispirazione.
In un tempo corroso dai ritmi frenetici della vita moderna, camminare con Barzin lungo i sinuosi sentieri innevati dell’ anima potrebbe rivelarsi come qualcosa in più di una piacevole esperienza.
Un album che parla dolcemente all’orecchio dell’ascoltatore con la sensuale eleganza della semplicità, senza il bisogno di descrizioni sterili od ampollose architetture.
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