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Barbara De Dominicis: Anti-Gone

Elettronica e mitologia, musica napoletana e jazz. C’è davvero di tutto nel primo lavoro da solista di Barbara De Dominicis, che con Anti-Gone ci conduce per mano nel suo mondo surreale

Barbara De Dominicis

Anti-Gone

(Cd, WM recordings)

avant-pop

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antigonebarbaradedominicisAbbigliamento retrò ed eccentrico, occhi neri e allungati, da mediorientale. Guardando una sua foto, è difficile collocare Barbara De Dominicis in uno spazio e in un’era ben precisi. L’immagine di questa giovane artista è enigmatica e senza tempo, proprio come le canzoni del suo primo album da solista, Anti-Gone.

Il disco può essere letto come un duplice viaggio. Da un lato, viaggio attraverso il tempo: si parte dall’antichità della mitologia greca, rappresentata da brani quali Antigone, Calipso, Medea, e si arriva a scenari futuristici descritti con pulsazioni di elettronica minimale. Ma è anche un viaggio attraverso lo spazio e i confini geografici, come appare dall’uso di lingue diverse: lo spagnolo, il francese, l’inglese e il dialetto napoletano.

Suggestioni appena abbozzate e confuse, più che canzoni vere e proprie. Sembra quasi che l’intenzione primaria di Barbara De Dominicis non sia stata quella di fare un disco di musica, bensì quella di delineare un mondo,  fatto di suoni  (il rumore del mare, i passi nella neve) accuratamente selezionati  e legati insieme da un’intricata rete di strumenti inusuali e fortemente evocativi, tamburelli e trombette sopra tutti. Anti-Gone si configura come una personalissima mappa spazio-temporale che solo l’intensa voce di Barbara può decodificare.

Fin dai primi brani si viene catapultati in una terra e in un’epoca lontane: Anti-Gone e Disremembering-Echo sembrano provenire da un medio oriente arcaico. Sanno di sabbia del deserto, di aliti di vento caldo, di vasi d’ottone, il tutto permeato da un alone di oscuro misticismo restituito attraverso rumori stranianti ed enigmatiche frasi in francese, sovrapposte a una linea melodica essenziale che riesce a mantenere la propria asciuttezza nonostante gli arrangiamenti complessi.

Con Venus Motel ci si addentra, invece, in atmosfere jazzate e lounge, per poi arrivare al riuscitissimo misto tra dream pop, trip hop ed elettronica minimale di Electrashock, brano siderale e rarefatto in cui la voce Barbara abbandona i toni caldi dei pezzi iniziali per farsi più eterea. Il disco si conclude con Passione, cover di una canzone napoletana, interpretata con un trasporto e un’essenzialità commoventi.

Sicuramente Anti-Gone richiede un orecchio paziente e non superficiale, e quindi non può essere ascoltato da tutti. È un viaggio contorto e faticoso ma, una volta giunti a destinazione, non si vuole più tornare a casa.

http://www.myspace.com/barbaradedominicis

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Sofia Marelli
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